Una poesia, una notizia e una foto per guardare alla realtà scandendola in tre momenti, come succede nel poco spazio di un haiku giapponese. Ogni giorno. La poesia è nelle cose di tutti i giorni. "Cuscino di pietra/accompagno/nuvole" (Santōka 1882-1940)
domenica 13 dicembre 2020
Manifesto
venerdì 11 dicembre 2020
Haiku
giovedì 10 dicembre 2020
La stella di Emily
una gioia senza forma -
è come l'ape -
una melodia - senza data -
è come i boschi -
privata - come la brezza -
inarticolata - eppure scuote
gli alberi più orgogliosi -
è come il mattino -
al meglio - quando è finito -
e gli orologi eterni -
suonano - la mezza!
Versi dal tempo sospeso, anche la gioia, e la luce, qui appaiono senza data. Come succede nelle nostre case in queste giornate di quasi festa, quando cerchiamo di rattoppare riti e piccole tradizioni domestiche come possiamo. I tentativi di una nuova esistenza cuciti con ago e filo dalla poetessa filosofa nata centonovanta anni fa come oggi, attuale e misteriosa come una stella cadente.
martedì 8 dicembre 2020
Lennon pensando a Zaki
lunedì 23 novembre 2020
Paul Celan
sabato 21 novembre 2020
Perché mi piace il mio blog
...già, i suoi capelli bruni
"belli come le chiome di Laurettala donna benedetta"...
Stanze, aure, ore, aurore, fresche correnti
di Valle Chiusa, verdi erbe obbedienti
all'acqua dolce che vi sparge a onde
spiegando vostra morbida lunghezza
come libere ai venti,
allori, pruni, elci, ginestre, fronde,
per lucentezza, dove non colore,
chiare improvvisamente,
forte subito chiome, viso, amore.
("Leggendo in treno poesie" di Alessandro Fo)
Leggere una poesia è come mettere un piede in fallo. La poesia è il buco lasciato scoperto dal sampietrino che manca, il bordo a ricciolo di un tappeto persiano, il tacco che parte e la storta che prendi. La poesia è così, ti fa inciampare, ma poi, quando ti rialzi, quando hai scosso lo sbaffo di polvere sui pantaloni e ti sei aggiustato di nuovo gli occhiali sul naso, ti viene da sorridere, e gli angoli delle labbra si piegano all'insù come per dire: sono qui, sto bene, non vi preoccupate, tutto ok. Erano parole, stai pensando, solo parole che mi hanno fatto perdere l'equilibrio.
(poesia) |
venerdì 20 novembre 2020
Più tardi l’estate partì
di quando il grillo venne -
eppure a noi quell'orologio gentile
non diceva altro che "a casa" -
Più presto il grillo partì
di quando l'inverno venne
eppure quel pendolo patetico
batteva un ritmo esoterico.
La fortuna che ho ad avere Emily Dickinson come portavoce. Mi mimetizzo nella raccolta poggiata sulla scrivania, faccio da suo segnalibro, sono l'orecchia alla pagina, il tratto di matita sotto "pendolo patetico". Mi nascondo nei versi, scompaio nel tempo di questi giorni persi per sempre e negli abbracci non dati.
mercoledì 18 novembre 2020
Groppi d’amore a domicilio
giovedì 22 ottobre 2020
Paesini al sole
mercoledì 21 ottobre 2020
Enzo Mari con Lea Vergine
lunedì 12 ottobre 2020
Nobel alla poesia
mercoledì 7 ottobre 2020
Su briciole e conoscenza
C'era un tempietto diroccato. Un basso cancello in ferro. C'erano briciole di dolci a terra. Dentro la macchina mia moglie si è svegliata e ha chiamato. I bambini sono corsi da lei ridendo, le mani ancora bagnate dell'acqua del fiume.
(Tanikawa Shuntaro in "Poeti giapponesi" Einaudi)
Leggo, meglio, sbocconcello come farei con un dolcetto, un'antologia poetica da poco pubblicata e curata da Maria Teresa Orsi e Alessandro Clementi degli Albizzi. E' un libro che mi accompagna nelle settimane, come se i versi raccolti, e anche le brevi biografie, aspettassero il tempo loro.
Con quest'immagine di un poeta famoso nel Giappone contemporaneo, il tempietto diroccato, il cancello di ferro, torno con la mente a qualche mese fa, a una mostra su Lucian Freud e Francis Bacon allestita a Roma al Tempietto di Bramante. Dei quadri lì raccolti ricordo poco, gli occhi di un autoritratto, la tavolozza rugginosa di una vecchiaia oscena e accatastata. Su tutto porto con me il dipinto in una sala di passaggio dedicata alla Scuola di Londra, il quadro di un pittore che non conoscevo, Michael Andrews, minore rispetto ai due giganti. Raffigura un padre che insegna a nuotare alla figlia. Nel mio ricordo la mostra è diventata "quel" dipinto, la raffigurazione di quel momento con tutta la sua magia, un attimo che continua a riverberarsi nel tempo, che rimbalza addirittura su questi versi di un poeta ancora da leggere. L'acqua del fiume sulle mani, la gioia di vivere. Briciole di dolci a terra.
(Michael Andrews "Melanie and me swimming" 1979)
lunedì 5 ottobre 2020
Dove il blu del mare
è infinito
(Santoka 1882-1940)
Ripenso all'odissea della nave Alan Kurdi, alla sfilata di alcuni politici, alle frasi urlate, brandite come clave, virgolettate e mandate in onda. In onda. Il mare. Ripenso al mare. Ecco. Che prima di ogni commento si ripeta ad alta voce chi era Alan Kurdi, facciano così, facciano questa premessa prima di ogni dichiarazione, prima di qualsiasi tweet: Alan Kurdi, ritovato cadavere sulla spiaggia il 2 settembre 2015, qualcuno ricorderà quella fotografia, un piccolo di tre anni, la maglietta rossa sul blu del mare... Che ricordi la sua famiglia che aveva provato a scappare da Kobane, i vari tentativi nella speranza di raggiungere un'isola greca o una città qualsiasi, magari in Canada. E la vita normale cui aspiravano e che non hanno mai raggiunto...