Visualizzazione post con etichetta waka. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta waka. Mostra tutti i post

giovedì 20 marzo 2014

I 20 allenatori più pagati

Il genere di notizia che di solito salto sono le classifiche dei più belli/ricchi/racchi/cornuti/grassi/rifatti ecc... Questa però mi si è aperta quasi da sola sul telefonino - grazie a un movimento inconsulto delle dita - e mi si è palesata davanti, così, senza potermi sottrarre. E allora ve la giro: si tratta degli allenatori di calcio più pagati al mondo. Su venti, nove sono italiani. Venti...nove...stra-pagati...italiani...nel mondo. 
Non è una notizia particolarmente grave, mi sembra solo un po' squallida.
La notizia è tratta da "Il Post" e, se vi va, potete anche leggerla QUI.  



Allora io voglio Ryokan in squadra:

Tutti i giorni, senza eccezione
vado a giocare con i bambini.
Porto due o tre palle nelle mie tasche;
sono un uomo inutile, ma felice,
in questa pace primaverile.*
(Ryokan 1758-1831)


E anche Nanni Moretti. "Pallaaaa!!!"

(Nanni Moretti. La Messa è finita. 1985)




* Oggi ho fatto un'eccezione. Questo breve testo di Ryokan non è uno haiku ma un waka (QUI). 

giovedì 13 febbraio 2014

A lezione di haiku!

Un mangiatore di cachi
che amava gli haiku
così bisognerà ricordarsi di me
(Shiki 1867-1902)


Un po’ di grammatica: lo haiku è strutturato in  diciassette sillabe (5-7-5). La rima non esiste e il ritmo interno è ottenuto dal poeta con allitterazioni e ripetizioni - che purtroppo non si colgono se non si conosce il giapponese- e prevede sempre un riferimento preciso alla stagione (kigo).

Un po’ di storia: lo haiku probabilmente deriva da una una forma poetica in uso nel VII secolo detta waka (o tanka) di 31 sillabe divise in versi di 5-7-5-7 e 7 che poi si evolve nel renga, proprio del XII secolo, ovvero una composizione di argomento spesso giocoso, "a catena”, con più autori che completano il verso l’uno con l’altro.
Nel renga c'era un verso più importante degli altri, chiamato hokku, da cui deriverà successivamente lo haiku.
Sarà  il maestro Matsuo Bashō (1644-1694) a distillare ulteriormente questo componimento rendendolo la forma poetica zen per eccellenza.
E sarà Shiki (1869-1902) a renderlo una unità poetica a se stante, essenzialmente realistica e moderna.

Quindi, risalendo sui rami dello haiku, si scopre che deriva anche da un gioco letterario!

Vi propongo questa pagina dall’ultima raccolta poetica di Valerio Magrelli, uscita in questi giorni per Einaudi, dal titolo Il sangue amaro
Non riesco a individuare il kigo però …