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venerdì 27 maggio 2016

Favour

Luccica nel calore
un cesto di vimini
sotto l'albero di susine
(Akutagawa 1892-1927)


Aspettate! Aspettate, gruppo dei sette economisti più importanti della Terra, per gli amici "G7", aspettate!!! (notizia QUI) Inventatevi qualcosa, fate qualche intervista, un paio di foto ancora - Obama, Merkel, Renzi: cheese! -  una telefonata lunga, prendetevi ancora qualche minuto! Una tartina, qualcosa da bere? Sta arrivando!
Eccola qui, finalmente Favour ce l'ha fatta! Dal suo cesto di vimini, saluta tutti, sorride.
I suoi occhi a stellina cercano quelli degli altri suoi colleghi di G7, luccicano e cercano, luccicano e cercano.
"Piccola Favour, grazie di essere arrivata fin qui! Grazie, dacci una mano tu a risolvere questa questione, la tua esperienza è importante per noi, ci serve tutta! Lui è Obama, vedi? Io sono Renzi, questo è Junker e questa signora che ti tiene in braccio si chiama Angela" "No, brava, lascia stare il naso di Cameron. Piacere Favour, piccolo meraviglioso Favore per tutti, benarrivata! Loro si chiamano Trusk e Trudeau, grazie di essere arrivata qui al G7 dopo tanta fatica! Grazie a nome del mondo!".
Shinzo Abe, padrone di casa, fa uno strappo alla regola (forse l'unico della sua carriera di diplomatico giapponese!), nessun tavolo di lavoro, via tutto, via queste scartoffie che non tutti gli ospiti riescono a capire perchè non sanno ancora leggere, via le sedie, troppo alte. 
Si rimarrà lì, sul prato, ad altezza cesto di vimini. Chi vuole può sedersi sotto l'albero di susine, chi vuole può prenderla in braccio, cambiare il pannolino a Favour. Oppure rimanere in silenzio con lei, all'ombra. 
È sbarcata da poco ma non è stanca, è pura vita luccicante, non ne vuole sapere di dormire.
Sta raccontando la sua storia a tutti, il G7 è diventato G8, la vita irrompe e noi ci inchiniamo a questo regalo.


(Il regalo più bello)









martedì 24 maggio 2016

Austria

Il sole del mattino -
scintillando si leva
su boschi di brina
(Iida Dakotsu 1885-1962)



Oggi una grande vittoria verde in Austria, vince il professore ecologista Van Der Bellen!
L'Austria torna nella lista dei Paesi dove posso di nuovo, e serenamente, recarmi in vacanza un giorno, ed esce di diritto dall'elenco dei Paesidovenonvado.
Non ho intenzione di recarmi in Turchia o in Ungheria, esempi di paesidovenonvado, ovvero quelli che hanno fatto passi indietro in materia di diritti civili come l'Egitto (e pazienza per le piramidi che non ho mai visto), o quelli ghetto, con i resort attaccati a slum dove sniffano colla. No, non ci vado. La Svizzera con le sue banche confortevoli come centri estetici può stare dove sta e se vince Trump guarderò solo i film. Quella dei Paesidovenonvado è una strana lista, in fieri, si entra e si esce, basta un piccolo segnale di cambiamento, di apertura e cambia l'elenco.

Quindi oggi festa! Grandi passeggiate per boschi di brina austriaci, alte montagne, wurstel e birra! 

L'Austria. Il suo "ordine" e la sua "vivibilità" tornano valori e non più obiettivi per reazionari coi bicipiti tatuati con svastiche, e quei pantaloncini di cuoio e le stelle alpine di latta, mi appaiono, oggi, anche tollerabili.
E allora grande festa! Invitati Freud, Klimt e poi Schnitzler, Musil, Bachman,Werfel, Handke, Rilke... Per la musica? Mozart!


(Felicità verde)

venerdì 22 maggio 2015

Tareke

Il suono delle onde 
ora distante ora vicino -
Quanto tempo mi resta da vivere?
(Santoka 1827-1940)




Ora di cena. Pollo arrosto e il solito leghista mediatico che dal collo della camicia bianca troppo stretta (ha fatto il cambio di stagione) fa uscire le vene gonfie di insofferenza. E peggio ancora i giornalisti che lo invitano, cercatori di share e consenso facile. Masticavo e deglutivo, stanca, telecomando troppo lontano.

Allora abbasso il volume mentalmente (la distrazione è uno dei miei superpoteri) e inizio a ripensare agli inferni dei migranti come quelli raccontati da Tareke Brhane che domani ascolterete in DANTE 7.5.0.. L'addio a sua madre che aveva potuto accompagnarlo poco più che bambino solo fino a un certo punto del viaggio dall'Eritrea da dove fuggivano. L'agognata e misteriosa Lampedusa. Le montagne troppo alte, la fame, la benzina per inumidirsi le labbra per la sete. E ripensavo alle parole semplici e pietose di Tareke sugli scafisti che "sono dei poveracci come noi". E alla sua voce che nell'intervista si incrina quando ricorda per me il terrore di una notte in mezzo al mare che credeva l'ultima. "Il suono delle onde".
E pensavo, sempre con il gracidio del grande statista in sottofondo, che ogni giorno nel mondo nasce un milione di persone e che l'Italia è uno sputacchio se allarghiamo lo sguardo fino all'India e la Cina, l'Africa. E a quel ragazzo che è stato accusato di far parte del commando Isis ma stava a scuola. A scuola.

Alzo gli occhi dal piatto, smetto di giocare con le posate e la pallina di pane, vedo ancora lui, leghista mediatico il cui nome mi fregio di non aver mai digitato sulla tastiera da dove vi scrivo, sbraitare livido, "chiudiamo i confini!".


(Ben pensanti reazionari e polverosi)










martedì 19 maggio 2015

Pesci

Sta come un pesce
che ignora l'oceano
l'uomo nel tempo.
(Issa 1763-1827)



Come pesci ignoranti i capi di stato europei nuotano cinici in piccoli stagni melmosi. Sguiscianti, uno dopo l'altro si sfilano dalla rete della solidarietà verso le popolazioni migranti - ieri la Gran Bretagna e oggi la Francia -  e ci propinano grandi titoli su Palmira "patrimonio dell'umanità" a rischio. 

Con buona pace delle voraci teche del British e del Louvre dico che vedrei più "l'umanità" come "vero" patrimonio da preservare che i marmi intarsiati, ma conto zero e leggo Issa. 



(Patrimonio dell'umanità)


martedì 12 maggio 2015

Migranti

Cacciati via
dal villaggio
gli uccelli migratori
(Issa 1763-1827)



La UE divisa sull'accoglienza. La trattativa continua e, mentre la Gran Bretagna di Cameron dice no alla "quota immigrati", Francia e Spagna sono con l'Italia e appoggiano il piano Mogherini (leggi QUI). Aosta, nel suo piccolo, di uccelli migratori non ne vuole sapere preferendo razze locali, piumate esteticamente secondo i canoni regionali e che quando cantano nei boschi si capisce quello che dicono.


(Nella vecchia fattoria Europa ya ya ohhh)

martedì 21 aprile 2015

Freddo

Freddo.
Il rumore dell'acqua
si è posato sul guanciale
(Shiki 1867-1962)




"Aggrappati ai morti per salvarci" ha detto un sopravvissuto ai soccorritori (notizia qui).
Tutta quella sofferenza e quel freddo ci dicono quello che siamo. Non si può non pensarci, non si può. Non possiamo andare a dormire tranquilli. 
Il rumore dell'acqua.


(Fiori nella sabbia)


Per tentare di ricordarli uno per uno, clicca QUI.







  


lunedì 20 aprile 2015

950

Un lampo di luce
dalle barche le voci
di fantasmi invocanti
(Tan Taigi 1709-1771)




Timida proposta: visto che l'asilo politico è un diritto internazionale, invece di un blocco navale perché non si pensa a un ponte aereo? E se tutti i paesi benestanti della UE e del mondo (Stati Uniti, Australia, Canada, Russia, ecc...) si fossero presi in carico queste novecentocinquanta persone tutelandole nei diritti e accogliendole?
Invece, il soccorso sembra essere un problema dei soli pescherecci siciliani che, tra l'altro, stanno dando una prova di grande umanità troppo poco riconosciuta.
Ed è ancora di ieri un'ennesima fuga verso la pace eterna. 
Fantasmi invocanti.


(domenica di mare spensierato)

Dailyhaiku su questo argomento cliccando "migranti" tra le tags. 

martedì 14 aprile 2015

ON/OFF

Nell'ombra e nella luce
vento
cammino
(Santoka 1882-1940)



Pensavo a come sia ormai assodata la regola, nello strano gioco dell'informazione, di  accendere i riflettori su una notizia per poi spegnerli. Tic e tac. Come con un interruttore, l'attenzione dei media si posiziona ora su ON ora su OFF, illuminando, e mettendo poi in ombra, il caso di cronaca, lo scandalo o il politico di turno. Tutto solo per qualche giorno. Poi tac.
A contrastare il possibile calo d'attenzione mediatico dato dal cono d'ombra incombente, i migranti ci pensano da soli. Sono loro stessi a indicarsi a noi, tenendo ben ferma, e senza far rumore alcuno, la luce che illumina questa tragedia giorno dopo giorno. Senza parole, slogan, titoloni. Senza mipiace o twitt compulsivi. Da soli.

E' di 5629 il numero di coloro che, diretti verso l'Italia, sono stati soccorsi nel canale di Sicilia negli ultimi tre giorni (leggi QUI le ultime notizie).




(Nel vento. Sogno)






mercoledì 25 marzo 2015

Mediterraneo

Rumore d'onde
che vanno e vengono
così lontano da casa
(Santoka 1882-1940)





Forza Tunisia! Tre ministri donna, una democrazia, un governo di laici e musulmani che condividono ideali di sviluppo culturale ed economico (qui)
Siamo o non siamo anche noi mediterranei? E ve lo dico da una città come Roma che dovrebbe guardare dritto al mare che la bagna e il cui suono, onde che vanno e vengono, si sente eccome! Che dovrebbe dialogare con Barcellona, Atene, Il Cairo, Beirut, capitali sicuramente più vicine, e affini, di Londra o Helsinki! 
Allora inventiamoci un Mediterraneo dove sia possibile vivere insieme, libero! Dove possano navigare progetti comuni e non solo incrociarsi, ignorandosi, gommoni strapieni e yacht smaglianti.
E queste ministre tunisine non sembrano essere le eredi di Didone? Forza Tunisia! Forza Mediterraneo!


(il mare in casa)


lunedì 16 marzo 2015

David

Notte di neve
c'è della gente
che passa in silenzio
(Issa 1763-1827)



È accaduto tre giorni fa, un fatto violento, quelli da cronaca nera che di solito non leggo, non seguo, tantomeno nelle sugose ricostruzioni televisive.
Eppure eppure, sarinagara sarinagara, come avrebbe detto Issa Kobayashi (qui), eppure...
Eppure non posso non pensarci e non pensare all'esempio dei familiari di David.
David Raggi passava ed è stato sgozzato. Niente Isis, nessun ostaggio, nessun credo assoluto e alternativo, non si vede deserto su questo sfondo. Siamo solo a Terni, un giorno qualsiasi, sotto casa. David passa e un uomo ubriaco lo sgozza con una bottigliata. L'uomo è marocchino, niente permesso, vita criminale, furti e rapine (notizia qui).
Eppure...

"Che mio fratello non diventi il simbolo della lotta all'immigrato, non l'avrebbe mai permesso. Faceva persino volontariato al 118. Era una persona buona con tutti, non accetterebbe che la sua morte servisse a far partire una campagna d'odio contro gli stranieri. Vorrei che lo Stato ci aiutasse ad avere giustizia e non perché è straniero ma perchè ha sbagliato. E chi sbaglia deve pagare."
Leggo che i familiari di David hanno ricevuto una rappresentanza della comunità marocchina, contrita e silenziosa, in casa. 
Ed è questo antico haiku scritto da Issa, tra i monaci zen il genitore che ha più sofferto, con questa sua neve fredda su gente silenziosa dal passo stanco, che copio e incollo qui. Ammirata e commossa.

(Silenzio)


lunedì 22 settembre 2014

Croci in mare

Se chiudo gli occhi -
allora mi scaldo 
ad un amore antico
(Hino Sōjō 1901-1956)



Sono state ritrovate lettere d'amore nelle tasche di alcuni migranti morti nel tentativo di raggiungere la costa (leggi notizia). Lettere mai spedite, portate addosso, sigillate nella plastica di un pacchetto di sigarette o in una bottiglietta. Ci raccontano l'unicità irripetibile di quell'uomo, quella speranza, quella storia d'amore, quella donna. 
Parole dolcissime che urlano, nella nostra indifferenza, tutto il dolore del mondo.

                                                                              (Vite)

lunedì 16 giugno 2014

Preghiera

Nel grande vuoto
fiori di magnolia
ondeggiano!
(Kyoshi 1874-1959)




Preghiera laica per tutti i migranti che non riescono a raggiungere la costa e che affogano a pochi metri dalla riva. Per la loro vita sfortunata a un soffio dal riscatto.
Una bussola, una mappa e un gommone. 
Nel grande vuoto del mare che non conoscevano e con un coraggio senza pari sono caduti come fiori insieme alle loro speranze.


(Maccarese. Il mio mare della domenica. A lutto.) 




martedì 13 maggio 2014

Mare Nostrum

L'allodola del mio villaggio
non la vedo
ma so che canta
(Issa 1763-1828)

Ennesima strage di migranti. Uomini, donne e bambini costretti a lasciare i loro villaggi. Morti senza nome. 
Una quarantina, circa duecento, quattrocento, qualche decina, altri duecento, forse cinquanta... Quanti saranno questa volta?
Cifre approssimative si sostituiscono alla unicità della persona confondendo, in un'informe massa umana, affetti, aspirazioni, speranze e ricordi di ognuno.


(Fregene 1 maggio. Mare Nostrum)







domenica 5 gennaio 2014