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giovedì 4 dicembre 2014

Peonia d'inverno

Di questo amore
non conosce la fine
- peonia d'inverno
(Momoko Kuroda 1938)





La peonia, nella simbologia giapponese, è simbolo di amore e unione coniugale forte e invincibile. A questo fiore, dalle radici tenaci ma dai petali delicati, nei secoli, sono stati dedicati pitture finissime e centinaia di haiku struggenti altamente simbolici.
Per oggi ho scelto la maestosa peonia invernale della mia amatissima Momoko Kuroda (QUI).

Seguo commossa la battaglia di due genitori, Matteo e Valentina, che hanno assistito impotenti alla morte della figlia Giovanna tuttora senza spiegazione alcuna. La piccola, sana e vispa bambina di dieci anni, fu operata circa otto mesi fa presso la clinica Villa Mafalda di Roma per un intervento di routine, una timpanoplastica. E non si è più risvegliata (leggi notizia).
Cosa succede in quella sala operatoria mentre i genitori vengono tagliati fuori dalla verità? Cosa è successo? Si saranno ripetuti milioni di volte Matteo e Valentina, cosa è successo? 

La famiglia Fatello, le zie, i nonni, gli amici cercano solo una risposta e lanciano questa petizione che vi giro (qui).

In nome della ormai usurata "trasparenza", non sarebbe possibile rendere obbligatoria una telecamera in sala operatoria - siamo o non siamo sempre registrati, seguiti, ripresi ovunque? - a tutela sia del paziente che del personale medico, per essere al riparo da atteggiamenti omertosi come da speculazioni arbitrarie e, finalmente, alla luce della verità? 

Auguro a questa famiglia, che da quel giorno non è più la stessa, tutta la forza di quell' "amore che non conosce la fine" dello haiku di oggi.














venerdì 30 maggio 2014

Divorzio breve

Ci separiamo
ciliegio di montagna
a rivederci.
(Momoko Kuroda 1938)

Poche ore fa la Camera ha approvato la proposta di legge sul divorzio breve e i tempi ridotti saranno applicati anche ai procedimenti in corso (leggi notizia QUI)
Meno attesa, meno spese e forse meno malinconie.
Chi c'è passato conosce l'angoscia degli inizi del percorso di separazione e lo strano sollievo della fine decretata su quel pezzo di carta. 
Applaudo anche io, come è successo alla Camera, a questi addii abbreviati o a questi nuovi "arrivederci" a cui ci si deve abituare.


(Qui si è scassato tutto! Mi passi l'Attak? Non è il caso? Ah...)

Un altro traguardo importante è stato quello sull'eterologa (leggi QUI). Gli haiku sono sempre quelli di Momoko Kuroda la mia, come ormai sapete, "femminista" di riferimento. Per chi non la conosce cerchi pure nelle etichette a destra ==>
Ciao!



PS
La foto l'ho scattata al museo Centrale di Montemartini di Roma 

giovedì 8 maggio 2014

Mentre una donna

Mentre una donna
sbuccia una pesca bianca
l'amica piange.
(Momoko Kuroda 1938)


Quando alcuni mi blaterano di quote rosa e, in modo dolciastro, nei fatti non mi rispettano, quando alcune brandiscono la frase "io come donna" (QUI) e le giornaliste-anche-scrittrici dialogano in forma di romanzo (aiutooo!) con il figlio sull' "essere madre". Quando non mi sento rappresentata e sono solo a disagio, quando i neo femminismi glam mi avviliscono e le vetero femministe mi assalgono, quando tutti mi "spiegano" femminilità, maternità, sterilità, infertilità... prego.

Prego le mie tre "sante": l'artista EMMA DANTE (link) e ora è a Milano con il suo Le sorelle Macaluso, la poetessa  MOMOKO KURODA (link) e la scrittrice Alice Munro.






A chi gira per il Salone del Libro di Torino segnalo "L'autore invisibile" ciclo di incontri con i traduttori. Domani alle 16.30 quello con Susanna Basso voce italiana, sensibile e raffinata, di quel genio totale di Alice Munro. Scrittrice capace di raccontare i turbamenti di un'adolescente o i problemi di una vecchia in un modo che non è di genere, escludente o partigiano. È solo grandioso.

venerdì 7 marzo 2014

8 marzo: mimose o ciliegi?

Per questa festa
dispongono le bambole
- ombre sul muro
(Momoko Kuroda 1938)


Domani è l'8 marzo, festa che da anni mi sembra un po'... strattonata. 
Neo femminismi glam  - che non mi rappresentano - e vetero femminismi che non capiscono ancora da quale parte stare: pro o contro le consapevolissime macchine da guerra teen?

In questo macello tutto mediatico che non tiene conto che discriminazione e violenza si combattono solo culturalmente ovvero, semplicemente, leggendo...eleggo Momoko Kuroda mia rappresentante!


Prima di tutto partiamo da questo suo haiku che si riferisce alla antica festa delle bambine chiamata Hinamatsuri .
Il kigo risiede in quel  "dispongono le bambole" e infatti ci riporta al giorno preciso, 3 marzo.
La festa prevede la coloratissima esposizione di tante bamboline tradizionali, posizionate ordinatamente e con devozione, su scaffali allestiti appositamente in casa per l'evento. 
Coinvolge tutte le donne della famiglia (dalla nonna alla nipotina più piccola) e quelle ombre evocate nello haiku  possono essere i ricordi di ognuna di loro, forse anche le loro aspirazioni, in una società, come quella giapponese, schizofrenica anche per quanto riguarda la parità tra i sessi.


(w i filtri per le foto!)


Momoko Kuroda nasce nel 1938 a Tokyo.
A trent'anni, pur perfettamente inserita nella società giapponese - lavorava come pubblicitaria e caporedattrice di una rivista-  decide di mettersi in viaggio lungo tutto il Giappone alla ricerca di ciliegi nel momento esatto della loro massima fioritura (Hanami). 
Momoko nel fiore degli anni che si mette in viaggio in cerca dei ciliegi in fiore! 

In Giappone ci sono tante varietà di ciliegio ma quella veramente speciale che le interessa si chiama Yamazakura. Ogni pianta di questa specie puo' vivere centinaia d'anni e, caratteristica incredibile, invecchiando, mentre il tronco si svuota, i suoi rami continuano a fiorire stagione dopo stagione. 
Un po' come la maturità che si acquisisce via via nel tempo o  come i ricordi che lascia una persona cara che non c'è più. 

Nel 1970 Kuroda diventa allieva del maestro di haiku  Yamaguchi Seishi (1901-1994) e 
a cinquantotto anni ricomincia le sue peregrinazioni, da nord a sud, sempre alla ricerca di alberi di ciliegio. 
Ma in questa seconda fase le interesserà il momento in cui i fiori iniziano ad appassire e i petali a cadere e gli haiku che compone restituiscono magicamente questa malinconica atmosfera di distacco. 


E nel tramonto
sembra il ciliegio pendulo
abbia più fiori
.........................

Ci separiamo
ciliegio di montagna
a rivederci
........................

Di quale valle
di quale albero
danzano i petali?
........................

Per tutti i ciliegi che ha visto e letteralmente "visitato" negli anni, per i pellegrinaggi sui passi dei monaci zen suoi maestri, Momoko è chiamata haijin dei ciliegi (haijin =compositore di haiku).  
Ed è per la sua delicatezza e forza, per la sua osservazione complessa sul quotidiano e per come ha raccontato nella brevità degli haiku anche momenti di forte unione tra uomini e donne, che oggi la festeggio con voi. 

Buona festa a tutti! 


(Hinamatsuri. Istituto Giapponese di Cultura di Roma)  




In Italia è pubblicata una raccolta di Momoko Kuroda dal titolo "Un albero un'erba e fiori di ciliegio" edizioni Empirìa.