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venerdì 15 maggio 2015

Api

Con uno scricchiolìo
la mantide si mangia
la testa dell'ape
(Yamaguchi Seishi 1901-1994) 




Camminando nell'alveare del Salone del Libro vedo da sempre api laboriose. 
Editori e addetti dietro gli stand che parlano, trattano, convincono. Lettori e scrittori che vanno su e giù, fotografi e blogger frenetici, giornalisti serafici, editori trepidanti. Tutto sembra uguale nel tempo, fermo. Ma...

Chissà come, dopo tanti anni, ero riuscita a comprenderla questa benedetta mappa dell'editoria italiana! I suoi gruppi, con proprie caratteristiche ben definite, poi i nomi dei direttori, infine i sottogruppi. E le specifiche caratteristiche che rendevano ogni edizione diversa dall'altra, le collane dalle linee chiare e diversificate. Il cambiamento del 2005 del Gruppo Gems...
Si respira qualcosa che rischia di confondermi senza rimedio.

La Mondadori, società presieduta da Marina Berlusconi, figlia di un uomo politico che poco ama far parlare di sé, e guidata da Ernesto Mauri, è pronta. 
In un sol boccone inghiottirà il gruppo Rizzoli dando vita a un colosso con il 40% di quota  (e l'antitrust?) del mercato totale. Se l'affare andrà in porto chi frequenta le librerie deve sapere che sotto un unico marchione (Mondarizzo? Rizzori? Mondazzoli? Rizmond? ci penserà il marketing) ci saranno Einaudi, Sperling & Kupfer, Harlequin, Piemme, Electa, Rizzoli, Bompiani, Adelphi, Marsilio, Sonzogno, Skira, Lizard, Sansoni e Fabbri. Tutti insieme, stesso pacchetto con fiocco. 
Il resto del mercato rimarrà al gruppo Gems (Garzanti, Longanesi, Guanda, Salani, Bollati Boringhieri, Chiarelettere), poi Feltrinelli, Laterza e Sellerio. E ai piccoli editori. 


L'alveare è in subbuglio. La mantide con la sua ombra lunga fa saltare le certezze. E questo clima produce seri fraintendimenti come mitizzare le piccole case editrici solo perché "piccole" prescindendo da cosa pubblicano e demonizzare le grandi, il fiorire di cataloghi dove è possibile tutto e il contrario di tutto e infine, emblema dell'incertezza generale, bravi fumettisti, ascoltati e recensiti, come fossero Dostoevskij.

(Alveare, api)




martedì 5 maggio 2015

Scuola

Sopportando 
la noia dello studio
aggiungo carbone al fuoco
(Yamaguchi Seishi 1901-1994)


Rispetto alla media degli studenti di quando frequentavo io la scuola, quelli di oggi sembrano i ragazzi intervistati da Mario Soldati nei suoi documentari sull'Italia degli anni sessanta. Solo meno candidi, forse più assenti. 
E se chiedo a bruciapelo un 5x8 a un ragazzino, il suo genitore da trepidante e protettivo, si attacca schiumando al telefonino e indice una riunione tra genitori e insegnanti - via uozzap - per denunciarmi. 

Per lo sciopero previsto oggi, il pensiero di uno studente giapponese come lo fu Seishi. E io? Io mi metto il cappello da asino per punirmi del mio totale disinteresse. È da quando sono nata che sento parlare di scuola in crisi: riforme, contro riforme, mezze riforme. E di punti di vista: governativi e filo governativi, oppure contro-sempre-e-comunque (oggi specchio esatto delle discussioni in seno al PD). Sempre troppo poco di programmi.
Vi scrivo da dietro la lavagna.


(Laureati 2015)



lunedì 26 maggio 2014

Ragazza felice

Ragazza felice di trovarsi così
ad occhi chiusi
in un giorno primaverile.
(Yamaguchi Seishi 1901-1994)

Oggi festa grande! È anche il mio compleanno! E mi piace un sacco festeggiarmi anche sul blog con questo splendido haiku e con amici-virtuali, auguri-pixel, chip, cookies, torta instagram e champagne digitale. Manca solo la musica e sarebbe perfetto se ci pensaste voi postandola qui, su FB o su TW. Se vi va. Vi aspetto! 
E domani torniamo nei ranghi con le notizie - e haiku - del giorno. Ciao!


(Vieni alla mia festa?  Ok. Me li lavo, me li lavo!)