C'era un tempietto diroccato. Un basso cancello in ferro. C'erano briciole di dolci a terra. Dentro la macchina mia moglie si è svegliata e ha chiamato. I bambini sono corsi da lei ridendo, le mani ancora bagnate dell'acqua del fiume.
(Tanikawa Shuntaro in "Poeti giapponesi" Einaudi)
Leggo, meglio, sbocconcello come farei con un dolcetto, un'antologia poetica da poco pubblicata e curata da Maria Teresa Orsi e Alessandro Clementi degli Albizzi. E' un libro che mi accompagna nelle settimane, come se i versi raccolti, e anche le brevi biografie, aspettassero il tempo loro.
Con quest'immagine di un poeta famoso nel Giappone contemporaneo, il tempietto diroccato, il cancello di ferro, torno con la mente a qualche mese fa, a una mostra su Lucian Freud e Francis Bacon allestita a Roma al Tempietto di Bramante. Dei quadri lì raccolti ricordo poco, gli occhi di un autoritratto, la tavolozza rugginosa di una vecchiaia oscena e accatastata. Su tutto porto con me il dipinto in una sala di passaggio dedicata alla Scuola di Londra, il quadro di un pittore che non conoscevo, Michael Andrews, minore rispetto ai due giganti. Raffigura un padre che insegna a nuotare alla figlia. Nel mio ricordo la mostra è diventata "quel" dipinto, la raffigurazione di quel momento con tutta la sua magia, un attimo che continua a riverberarsi nel tempo, che rimbalza addirittura su questi versi di un poeta ancora da leggere. L'acqua del fiume sulle mani, la gioia di vivere. Briciole di dolci a terra.
(Michael Andrews "Melanie and me swimming" 1979)
Anche io ho visto questa mostra e questo quadro mi ha colpito tantissimo proprio perché l'acqua è nera ed il padre sembra insegnare alla figlia di saper nuotare nelle situazioni difficili della vita garantendo la sua presenza rassicurante 😊
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