mercoledì 18 novembre 2020

Groppi d’amore a domicilio


Lu paese iè morto.
L’ommene e li fimmeni traslucati.
Lu prete traslucato da lu viscovo.
Lu sindoco traslucato ne lu menestero.

A la fine nissuni abbie suppurtato
lu vento mirdoso,
l’annasara de putro appurcato
e de muffo vumitaro.
Ogne giurno a li campi granari
ce arriveno li carri giganti attrasporti.
Ce iettano ne li campi granari
le mucchie de munnezza putra.

Ne lu paese nun ce remane nissuno.
Sulo la vidova Capecchia ce remane.
Sulo io ce remango.
(da “Groppi d’amore nella scuraglia” di Tiziano Scarpa)


Ne lu periudu de pandemico spauracchie... ehm... con il poemetto di Tiziano Scarpa, da poco ripubblicato per Einaudi, capita che io continui a parlare come Scatorchio e i suoi compaesani. Anche al lavoro, in redazione, o al mercato mentre faccio la spesa. Ma è un rischio che vi invito a correre con me, provateci e vi sembrerà pure di viverci in un paese come quello descritto, sospesi nel tempo e amici di gatti gattari, cani canagli e surci pantecani. 
E poi, a sorpresa, ci portiamo il teatro a domicilio. Compreso di scenografie e costumi, tutti immaginati, è vero, ma ci sono! E non bisogna essere diplomati all’Accademia, vi assicuro, basta leggere ad alta voce queste pagine per offrire la nostra piccola performance a chi condivide con noi questa vita (reale).
I teatri sono chiusi? Gli amici non possiamo vederli? In tv le serie subburrano e gli chef infornano? I presenzialismi e i personalismi impazzano? I presidenti di regioni dicono la loro ogni volta che avevate capito il contrario? E voi siete pure gente impegnata, responsabile, la sorte del pianeta vi sta a cuore, e anche la Calabria, e qualche domanda sulle discariche e sul malaffare ve la siete pure fatta? Abbassate le luci, mettete due sedie davanti e date inizio al vostro reading casalingo. Mi ringrazierete. 



                                                                            (In scena!)









1 commento:

  1. Grazie Susanna, è vero che questo dialetto e queste parole ti trasportano immediate in un piccolo teatro di campagna,odore di cera e polvere..
    Io che amo visceralmente il mare , la Grecia, i miti,mi sto beando di un fantastico libro di Giorgio Ieranò che prende la tua fantasia e le tue riminiscenze scolastiche e le fa volare fra gli dei onnipotenti e malandrini delle isole del mito..in un Egeo che accoglie tutti i sentimenti del mondo. Viaggio meraviglioso

    RispondiElimina