Gli uomini vanno e vengono per le strade della città.
comprano cibi e giornali, muovono a imprese diverse.
Hanno roseo il viso, le labbra vivide e piene.
Sollevasti il lenzuolo per guardare il suo viso,
ti chinasti a baciarlo con un gesto consueto.
Ma era l’ultima volta. Era il viso consueto,
solo un poco più stanco. E il vestito era quello di sempre.
E le scarpe eran quelle di sempre. E le mani erano quelle
che spezzavano il pane e versavano il vino.
Oggi ancora nel tempo che passa sollevi il lenzuolo
a guardare il suo viso per l’ultima volta.
Se cammini per strada nessuno ti è accanto.
Se hai paura nessuno ti prende la mano.
E non è tua la strada, non è tua la città.
Non è tua la città illuminata. La città illuminata è degli
altri,
degli uomini che vanno e vengono, comprando cibi e giornali.
Puoi affacciarti un poco alla quieta finestra
e guardare in silenzio il giardino nel buio.
Allora quando piangevi c’era la sua voce serena.
Allora quando ridevi c’era il suo riso sommesso.
Ma il cancello che a sera s’apriva resterà chiuso per
sempre:
Il mio modo di pregare è fatto di vari modi di pregare. Fra questi uno è leggere con più attenzione possibile, con metodo, con cura, i nomi incisi sull'ottone delle pietre dell'inciampo sul marciapiede.
Li sillabo, quei cognomi, e le date e i luoghi di nascita, e poi di morte. I giorni conclusi in luoghi sinistri, passati lontano dal portone che vedo qui davanti, chissà se quel negozio c'era, all'epoca, penso, chissà. A un passo da me il portone che sa di casa, di calore e di affetti. Di abbracci, ancora adesso.
Ma era l’ultima volta. Era il viso consueto,
Solo un poco più stanco. E il vestito era quello di sempre.
E le scarpe eran quelle di sempre. E le mani erano quelle
Che spezzavano il pane e versavano il vino.
E' un modo di pregare, la sosta davanti a queste piccole lapidi dorate. Anche se vado di fretta ci spendo un momento, scanso un mozzicone, una foglia, tento di ricordare almeno un cognome per ripetermelo tra me e me per qualche passo ancora.
LA commozione e' un lavacro complesso dal quale si esce ripuliti da tutte le incrostazioni che rallentano la nostra andatura.
RispondiEliminala commozione nel prendere in mano il libro di PRIMO LEVI...e i nostri capillari riprendono a intrecciarsi con quel mondo , con la storia , in una trasfusione benedetta . M.L.
CI SENTIAMO VICINI AL SOFFIO AL CUORE DEI NOSTRI FRATELLI EBREI MORTI , AI SOPRAVVISSUTI .
Annunziata