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domenica 3 maggio 2020

Effetti del corona virus (13)


Credo che l'ora più lunga di tutte
sia quando sono arrivate le vetture -
e stiamo aspettando la carrozza -
sembra come se il tempo

indignato - che la gioia sia giunta -
blocchi le lancette dorate -
e non lasci passare i secondi -
ma lentissimo gli istanti - finisca -

Il pendolo comincia a contare -
ad alta voce - come tanti scolaretti -
i passi si fanno più fitti -
nell'anticamera -
il cuore comincia a affollarsi -

Poi io - compiuta la mia opera timida -
anche se fu opera d'amore -
raccolgo il mio piccolo violino -
e mi sposto - più a settentrione.
(Emily Dickinson, 635, trd. Massimo Bacigalupo)

Una domenica da vivere ancora nella terra di mezzo, in quel limbo di ore tra fase uno e fase due. Che giorni stiamo vivendo! E le notti poi, i sogni nuovi e gommosi, carichi di simboli da decifrare al mattino. Mentre scrivo le campane contano le ore che mancano a questa nostra cauta ripresa e un merlo insiste. Fuori è così bello.

(Casa)



mercoledì 22 aprile 2020

Effetti corona virus (11)


Si è fermato un orologio -
non quello sulla mensola -
il ginevrino più perito
non può fare inchinare il,pupazzo -
che s'è appena fermato -

Stupore prese il gingillo!
Le cifre si rannicchiarono, dal dolore -
poi tremolando persero i decimali -
in un mezzogiorno senza gradi -

Non si mioverà per il dottore -
questo pendolo di neve -
il bottegaio lo importuna -
mentre un freddo - indifferente no -

accenna dalle lancette dorate -
accenna dai secondi magri -
decadi di arroganza separano
il quadrante vita -
da lui -
(Emily Dickinson, 287, trd. Massimo Bacigalupo)


Vorrei un buono che mi restituisca queste giornate di tempo rotto, un credito temporale per gli abbracci non dati.


(Tempo fa)









domenica 12 aprile 2020

Effetti corona virus (9) Buona Pasqua


È come la luce -
una gioia senza forma -
è come l'ape -
una melodia - senza data -

è come i boschi -
privata - come la brezza -
inarticolata - eppure scuote
gli alberi più orgogliosi -

è come il mattino -
al meglio - quando è finito -
e gli orologi eterni -
suonano - la mezza!
(Emily Dickinson, 297, trd. Massimo Bacigalupo)

Versi dal tempo sospeso, anche la gioia, e la luce, qui appaiono senza data. Come forse succede nelle nostre case in questa giornata di festa, quando cerchiamo di rattoppare riti e piccole tradizioni domestiche come si può, i tentativi di una possibile nuova esistenza.
Il presidente Mattarella trascorrerà la Pasqua da solo, a casa, lontano dai suoi affetti. Lo leggo come un esempio di serietà, di compostezza, e di rispetto per gli altri, ma anche come una forma di abbraccio per chi, anziano e solo, subisce questa giornata. 


(Buona Pasqua)





venerdì 10 aprile 2020

Effetti corona virus (8)


Sola, non posso essere -
poiché schiere - mi visitano -
compagnia senza traccia -
che elude chiavi -

Non hanno vesti, né nomi -
non almanacchi - né climi
ma case diffuse 
come gnomi -

Il loro venire, è annunciato
da messaggeri interiori -
il loro andare - non lo è -
poiché non vanno mai -
(Emily Dickinson, 298, trd. Massimo Bacigalupo)

In questi giorni di solitudine e amici immaginari se c'è una cosa che mi fa uscire fuori di senno è la retorica del silenzio. C'è chi dice che mai come in questo periodo è possibile ascoltarsi, chi dichiara che finalmente la sua città si è acquietata, chi ne canta la ritrovata poesia nelle strade deserte. Cantori temibili di un improbabile tuttuno con l'universo cercano di atterrarmi con la loro energia panica. Dove risiede il fascino del silenzio, se il silenzio è generato da una pandemia? 


(Amici immaginari)

venerdì 3 aprile 2020

Effetti corona virus (7)


Un peso con spilli sulle libbre -
che spinga e trapassi insieme -
così se la pelle regge la pressione -
la puntura - fredda torturi -

e non un poro sia trascurato
di tutto l'organismo composto -
tanto vario per l'angoscia -
quanto i nomi della specie -
(Emily Dickinson, 264, trd. Massimo Bacigalupo)

Stavo meglio prima, quando abbracciare qualcuno era una cosa banale. La città silenziosa non vale, non ha senso, e quelle lunghe file al supermercato, il lievito è pure terminato, chef impauriti dal covit ne hanno fatto incetta, neanche più una bustina per la pizza stasera.
Era così bello un mese fa, reggerà la pelle del mondo a tutta questa pressione?

(Primavera Covid)

venerdì 27 marzo 2020

Effetti corona virus (6)


Il pipistrello è grigio, con ali vizze -
come un articolo consunto -
nessun canto ne pervade le labbra -
o nessuno percettibile.

Il suo curioso ombrellino a mezzaluna,
che descrive nell'aria
un arco anch'esso imperscrutabile -
euforico filosofo.

Deputato da chissà quale firmamento -
in quale dimora astuta -
capace di quale malevolenza
fortunatamente trattenuta a

il suo creatore abilissimo
nondimeno, lodate -
benefiche, credetemi,
le sue eccentricità.
(Emily Dickinson, 1575, trd. Massimo Bacigalupo)


Eccentrico di sicuro il pipistrello, e imprevedibile anche agli scienziati più accorti.
Ho aggiornato i sogni. Le mie notti sono il prosieguo di queste giornate sospese, vi si aggirano comparse in mascherina, nessuno che si abbraccia. Anche nella zona più oscura del mio cervello so che è fondamentale lavarsi le mani e che restare a casa è l'unica cosa da fare. Quando mi sveglio mi ritrovo a testa in giù. Quando potrò svegliarmi, quando tornerò a sognare?

(Sotto sopra)


venerdì 20 dicembre 2019

L'inizio di una vita



Nata a Parigi travagliata nell’epopea della nostra generazione fallace. Giaciuta in America fra i ricchi campi dei possidenti e dello Stato statale. Vissuta in Italia paese barbaro. Scappata dall’Inghilterra paese di sofisticati. Speranzosa nell’Ovest ove niente per ora cresce.

Sono versi che traggo dalla raccolta di Amelia Rosselli intitolata Variazioni Belliche. Forniscono al lettore una specie di carta d’identità, ma la storia dell’autrice è difficile da contenere nelle caselle delle date. E’ una biografia fluida, con variazioni improvvise e lancinanti.Amelia era figlia di Carlo Rosselli, figura di antifascista tra le più significative del nostro novecento, e di Marion Catherine Cave, l’attivista inglese che Carlo conobbe e di cui si innamorò a Firenze.
Nacque il 28 marzo 1930 a Parigi, città dove la famiglia si era rifugiata. Nel novembre dell’anno precedente, nel 1929, Carlo Rosselli, con Emilio Lussu e altri fuoriusciti, aveva fondato «Giustizia e Libertà», movimento rivoluzionario libertario e democratico che riuniva coloro che volevano combattere il regime fascista in nome di una società libera e civile.
Il 9 giugno 1937 Carlo con il fratello Nello furono uccisi in un agguato; con un pretesto vennero fatti scendere dall'automobile e colpiti da raffiche di pistola: Carlo morì sul colpo e Nello venne finito con un'arma da taglio. I loro corpi furono ritrovati due giorni dopo. Da quel momento Amelia inizia una serie di trasferimenti. Prima sarà in Svizzera, poi per due anni in Inghilterra, il paese materno, e per sei anni negli Stati Uniti d’America, sempre con madre e fratello. E’ una bella ragazza dallo sguardo triste che ama la letteratura, la filosofia e la musica, che terminerà gli studi in Inghilterra poiché in Italia, dove era tornata nel giugno del 1946, non le vengono riconosciuti. Francese, italiano, inglese sono le sue tre lingue che confluiscono nella sua voce. Ascoltiamo i versi che citavo di Variazioni Belliche del 1959, e ascoltiamoli recitati da lei. Si tratta di materiale che traggo dall’archivio di Radio Rai. E’ il 1993, registrato qualche anno prima di morire suicida in una sera d’inverno, a Roma, l’11 febbraio 1996. La sua erre francese, il ritmo della lettura dalla cadenza inglese, vengono fusi nell’italiano dei versi.

(Clicca su GETTONE DI POESIA)