Credo che l'ora più lunga di tutte
sia quando sono arrivate le vetture -
e stiamo aspettando la carrozza -
sembra come se il tempo
indignato - che la gioia sia giunta -
blocchi le lancette dorate -
e non lasci passare i secondi -
ma lentissimo gli istanti - finisca -
Il pendolo comincia a contare -
ad alta voce - come tanti scolaretti -
i passi si fanno più fitti -
nell'anticamera -
il cuore comincia a affollarsi -
Poi io - compiuta la mia opera timida -
anche se fu opera d'amore -
raccolgo il mio piccolo violino -
e mi sposto - più a settentrione.
(Emily Dickinson, 635, trd. Massimo Bacigalupo)
Una domenica da vivere ancora nella terra di mezzo, in quel limbo di ore tra fase uno e fase due. Che giorni stiamo vivendo! E le notti poi, i sogni nuovi e gommosi, carichi di simboli da decifrare al mattino. Mentre scrivo le campane contano le ore che mancano a questa nostra cauta ripresa e un merlo insiste. Fuori è così bello.
(Casa) |