Una poesia, una notizia e una foto per guardare alla realtà scandendola in tre momenti, come succede nel poco spazio dei tre versi di un haiku giapponese. La poesia è nelle cose di tutti i giorni. "Cuscino di pietra/accompagno/nuvole" (Santōka 1882-1940)
mercoledì 21 ottobre 2020
Enzo Mari con Lea Vergine
lunedì 12 ottobre 2020
Nobel alla poesia
mercoledì 7 ottobre 2020
Su briciole e conoscenza
C'era un tempietto diroccato. Un basso cancello in ferro. C'erano briciole di dolci a terra. Dentro la macchina mia moglie si è svegliata e ha chiamato. I bambini sono corsi da lei ridendo, le mani ancora bagnate dell'acqua del fiume.
(Tanikawa Shuntaro in "Poeti giapponesi" Einaudi)
Leggo, meglio, sbocconcello come farei con un dolcetto, un'antologia poetica da poco pubblicata e curata da Maria Teresa Orsi e Alessandro Clementi degli Albizzi. E' un libro che mi accompagna nelle settimane, come se i versi raccolti, e anche le brevi biografie, aspettassero il tempo loro.
Con quest'immagine di un poeta famoso nel Giappone contemporaneo, il tempietto diroccato, il cancello di ferro, torno con la mente a qualche mese fa, a una mostra su Lucian Freud e Francis Bacon allestita a Roma al Tempietto di Bramante. Dei quadri lì raccolti ricordo poco, gli occhi di un autoritratto, la tavolozza rugginosa di una vecchiaia oscena e accatastata. Su tutto porto con me il dipinto in una sala di passaggio dedicata alla Scuola di Londra, il quadro di un pittore che non conoscevo, Michael Andrews, minore rispetto ai due giganti. Raffigura un padre che insegna a nuotare alla figlia. Nel mio ricordo la mostra è diventata "quel" dipinto, la raffigurazione di quel momento con tutta la sua magia, un attimo che continua a riverberarsi nel tempo, che rimbalza addirittura su questi versi di un poeta ancora da leggere. L'acqua del fiume sulle mani, la gioia di vivere. Briciole di dolci a terra.
(Michael Andrews "Melanie and me swimming" 1979)
lunedì 5 ottobre 2020
Dove il blu del mare
è infinito
(Santoka 1882-1940)
Ripenso all'odissea della nave Alan Kurdi, alla sfilata di alcuni politici, alle frasi urlate, brandite come clave, virgolettate e mandate in onda. In onda. Il mare. Ripenso al mare. Ecco. Che prima di ogni commento si ripeta ad alta voce chi era Alan Kurdi, facciano così, facciano questa premessa prima di ogni dichiarazione, prima di qualsiasi tweet: Alan Kurdi, ritovato cadavere sulla spiaggia il 2 settembre 2015, qualcuno ricorderà quella fotografia, un piccolo di tre anni, la maglietta rossa sul blu del mare... Che ricordi la sua famiglia che aveva provato a scappare da Kobane, i vari tentativi nella speranza di raggiungere un'isola greca o una città qualsiasi, magari in Canada. E la vita normale cui aspiravano e che non hanno mai raggiunto...
mercoledì 30 settembre 2020
Ti conosco mascherina
al crepuscolo, imboccata la solita
corsia: si formano per noi, solo
un attimo, il panificio e la copisteria,
il cono gigante del gelataio,
l'arredabagni, l'edicola. Tamburelliamo
sul volante con orgoglio, ostentando
sullo specchietto un angolo d'occhio
disteso, amico, che fissa di nuovo,
ogni sera, con puntine arrugginite,
lo scenario delle cose familiari
e la pietosa quotidiana alleanza
tra noi e loro, rispettata con onore
e senza strette di mani.