Addosso al viso mi cadono le notti
e anche i giorni mi cadono sul viso.
Io li vedo come si accavallano
formando geografie disordinate:
il loro peso non è sempre uguale,
a volte cadono dall’alto e fanno buche,
altre volte si appoggiano soltanto
lasciando un ricordo un po’ in penombra.
Geometra perito io li misuro
li conto e li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire di prigione
ricevere la grazia di una nuova faccia.
Una poesia come un selfie, con Cavalli succede anche questo.
Mi capita spesso di leggere sul social più famoso del mondo gli "appost". E' finito il tempo dei post, i brevi editoriali dal tono sentenzioso, a volte spiritoso, ormai sono superati. Gli appost sono veri e propri resoconti di vita vissuta apposta, appost, per poterne scrivere su Facebook. Litigi sull'autobus fatti appost in previsione di qualche like di complice sdegno, piccoli sondaggi per dubbi nati appost, piatti cucinati per l'appost con la foto da pubblicare all'ora di cena. E gli immancabili gattini, stuzzicati appost solo per poterne raccontare.
Ma veramente aspetto
Siamo diventati questo, è successo, non l'abbiamo fatto appost.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire di prigioneSiamo diventati questo, è successo, non l'abbiamo fatto appost.