Corro da voi, con le tasche piene di poesie.
Seleziono: questa poesia vi aiuterà a superare l'esame.
Eccone una che non è di alcun aiuto,
ma è bella; prendetela.
(...)
E possa la poesia essere per voi
proprio quel numero telefonico nell'universo
che stavate cercando, e possa essere
per voi la chiave smarrita
del vostro più grande bisogno.
("Trovando poesie per i miei studenti" di Mohja Kahf)
Questa poesia è come se mi fosse arrivata da sola. Come fosse una dedica per il mio compleanno, un messaggio nella bottiglia, come un ciao ciao da lontano.
Nella redazione torinese, ricavata nel retro palco e incasinata di libri e persone, sulla piccola cassettiera in fondo, sotto i resti di una merenda smangiucchiata e mezzo nascosta da fogli e la giacca di qualcuno, una raccolta di poesie dalla copertina azzurra.
"È di qualcuno questo libro? Chi lo ha dimenticato?"
"E-mail da Shahrazad" di Mohja Kahaf, edizione Aguaplano, leggo. Poi lo apro, sfogliandolo un po' a caso, nel trambusto.
È quel numero telefonico nell'universo che continuo a cercare.
(indicazione poetica) |
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