lunedì 15 ottobre 2018

Il riposo della domenica


La primavera da lontano
sogna d'essere qui.
È quando un canto
qualunque d'uccello
abbatte massicci portali di gelo,
è quando assicura: non è stanca di noi
non smette la terra
di farsi brucare.
Butta su le forme i sapori
per farsi mangiare. Da scuri granelli
diventa animale - e anche pensiero -
sostanza di noi.
(da "Le giovani parole" di Mariangela Gualtieri)

Mi riposo leggendo di animali. Una volta le formiche, un libro con la copertina azzurra ne narrava ogni tic, per me era una bibbia alternativa, micro energumene che via via nella lettura mi apparivano sempre più consapevoli, votate al misterioso, ineluttabile, loro mandato con una certa idea dell'esistenza. E le spiavo, mentre si infilavano nei buchi, incuranti della mia devozione, sempre qualcosa di urgente da risolvere, addosso una briciola, un frammento tremante, o quando nella mia cucina, zona lavello, si radunavano in gruppetti di sei sette. Mi sembravano bellissime, dee da venerare (qualcuno più bravo di me le aveva suddivise in diecimila specie), quanto il mio occhio può apparirgli gigantesco o il mio polpastrello quando ne punta una e diventa una collinetta che interrompe la loro strada invisibile e la solleva in aria e lei sempre lì, sopra, miracolosamente incollata al mio dito. Poi fu il turno delle farfalle, imparai che certe usano le navi per raggiungere luoghi lontani e caldi, alle loro ali polverose, inadatte per sorvolare il mare, hanno supplito così, con un passaggio, attaccate a una trave, riparate negli interstizi della ferraglia. E i ditteri svedesi, piccoli gioielli volanti, puf, sono caduta nel loro retino. Poi i lupi, e la mia testa tra le api, che angoscia una possibile loro estinzione, mi colavo sulla lingua un cucchiaino di miele come oro dolcissimo e tifavo per lui, alla faccia di cappuccetto. La mia domenica l'ho dedicata agli uccelli, il corvo è un mezzo genio, e chi ci pensava, il canto che imparano ascoltando i propri simili, e che varia, cambia a seconda del gruppo e della zona, una specie di dialetto musicale, ma dimmi tu. 




Nessun commento:

Posta un commento