venerdì 30 ottobre 2015

Speranze

Rondini della sera.
Non ho alcuna speranza
nel domani
(Issa 1763-1827)



Autunno romano. Chi guarda con un'aria così afflitta a queste rondini che migrano nella sera? I cittadini italiani, il PD o Ignazio Marino?

Quale speranza avrà l'Italia con un giornale che la sintetizza in un'unica frase che suona "L'Italia di Matteo, Messina e Denaro", includendo così PD, disastri ambientali e denaro mafioso?
E quale il domani di un partito che porta in positivo i conti ma scoraggia i suoi elettori allo stesso tempo?
E il domani di Ignazio Marino che, grazie al genio di Bartezzaghi, abbiamo capito che usa seguire l'inclinazione del suo anagramma, "Anzi Io Rimango"?

Tristi e spaesati come Issa. Oggi in un suo raro haiku che non vede via d'uscita.

(Italia zen)


giovedì 29 ottobre 2015

Derby

Ramo di pino
scricchiolando si spezza
fumo di neve
(Sono Uchida 1924)



C'è rimasto il pino romano, solo quello. È l'unico simbolo della capitale ancora fulgido, immune da scandali, alto, sacro. Non spezzarti pure tu!

Leggo che da stamattina Raffaele Cantone arbitra il derby dell'anno, un Roma-Milan niente male (leggi notizia QUI)Da una parte Milano, non più "da bere" ma oggi ape operosa, dall'altra Roma, la capitale, ma al massimo di Bombolo.
Sugli spalti sempre i soliti cittadini. Tifosi? Francamente non lo so. Non capisco. 
Non vedo sciarpe o trombette, non sento slogan. Nessuno ha nascosto nel giubbotto nulla, neanche un tagliaunghie. Lo spazio vip? Vuoto. Tutti al gabbio. Sulle curve stanno così, silenziosi, atoni, occhi pallati, sperando che qualcosa succeda.
Rimango fuori lo stadio Olimpico, a rimirarmi il mio pino che guarda il Tevere, il suo bel tronco solido, ci poggio i palmi ben aperti. Sono una vestale che non capisce più cosa augurarsi.
Qualcuno, pochini, di quelli rimasti fuori dallo stadio, sta ancora facendo il sit-in fuori in Campidoglio...

Ma se "a Roma non ci sono anticorpi", come dice Cantone, siamo sicuri che il resto dell'organismo sia sano?


(Anticorpi personali)




mercoledì 28 ottobre 2015

Vento & Haiku

Vento d'autunno
allo sguardo
tutto è haiku
(Takahama Kyoshi 1874-1959)




Tira vento d'autunno.
Da quale parte stai? Stai con Valentino Rossi? Sì? No?
Tu da quale parte stai? Per te il salame fa venire il cancro? Sì? No?
E tu da quale parte stai? Ignazio Marino ti sta simpatico? Sì? No?  
E tu? Sei per le unioni civili? Gli omosessuali ti piacciono? Sì? No? (la notizia QUI)

Benvenuti in Italia! Nel Paese delle grandi discussioni, dove la prima impressione è quella che conta, dove i pareri inseguono e superano i fatti oggettivi nel ventocome in un moto mondiale.


(via col vento!)






Haiku. Un ripassino 
A proposito di "tutto è haiku".
 Lo haiku classico è strutturato in  diciassette sillabe (5-7-5). La rima non esiste e il ritmo interno è ottenuto dal poeta con allitterazioni e ripetizioni - che purtroppo non si colgono se non si conosce il giapponese- e prevede un riferimento preciso alla stagione (kigo).

Un po’ di storia: lo haiku probabilmente deriva da una una forma poetica in uso nel VII secolo detta waka (o tanka) di 31 sillabe divise in versi di 5-7-5-7 e 7 che poi si evolve nel renga, proprio del XII secolo, ovvero una composizione di argomento spesso giocoso, "a catena”, con più autori che completano il verso l’uno con l’altro.
Nel renga c'era un verso più importante degli altri, chiamato hokku, da cui deriverà successivamente lo haiku.
Sarà Matsuo Bashō (1644-1694) a distillare ulteriormente questo componimento rendendolo la forma poetica zen per eccellenza.
E sarà Shiki (1869-1902) maestro di Kyoshi, autore dell'haiku che ho scelto per oggi, a renderlo una unità poetica a se stante, essenzialmente realistica e moderna.

In che modo gli haiku riescono a commentare la realtà di oggi? Questo rimane il loro segreto e anche un po' il mio.  

martedì 27 ottobre 2015

Beata

Il portone di questo castello
è stato sprangato.
Luna d'inverno
(Takarai Kikaku 1661-1707)



Se già si chiamava Beata, da oggi "beata" la Szydlo lo è anche di fatto. 
La immagino rimirare il suo elettorato polacco: una folla reazionaria, anti europea e molto, molto religiosa. Tutti insieme occhi negli occhi, in un Paese che ha sorvolato indenne la crisi del 2008 (grazie a un governo di segno diverso) e che da oggi deciderà di sprangare le porte. Guai all'immigrato, anche se piccolo e magro!
E fuori che succede? L'Europa tentenna e si impania, si sposta a destra un pochino di più ogni giorno. La questione è più grande di lei e le risposte che trova non offrono certezze ai suoi cittadini. Luna d'inverno.

Date un po' di certezza e di sicurezza e farete sentire tutti "beati".

(Il mondo chiuso fuori)


lunedì 26 ottobre 2015

Sogni

Svegliatomi da un sogno
trasalisco per il buio -
sera d'autunno.
(Mizuhara Shūōshi 1892-1981)



Stanotte ho sognato che non riuscivo a usare lo smartphone. Le dita sulla tastiera bloccata, non riuscivo a digitare, non beccavo l'icona giusta. Ovviamente la telefonata che dovevo fare mi avrebbe salvata da qualcosa di orribile e che, ovviamente, non ricordo.
Trasalisco per il buio. Ora legale?
Mi torna in mente mio padre più giovane, mio coetaneo di oggi, che mi spiegava il significato dell'espressione "sogni ricorrenti". Come esempio portava un suo sogno dove lui non riusciva a comporre il numero sulla rotella del telefono, con le dita che scivolavano  e si impicciavano tra quei fori. 
Ero ragazzina, non avevo ancora grandi esempi da fare, lo ascoltavo.

Oggi che sogno le stesse cose che sognava lui penso ai supporti cambiati e alle medesime angosce.


(Paure bordo strada)