mercoledì 28 ottobre 2015

Vento & Haiku

Vento d'autunno
allo sguardo
tutto è haiku
(Takahama Kyoshi 1874-1959)




Tira vento d'autunno.
Da quale parte stai? Stai con Valentino Rossi? Sì? No?
Tu da quale parte stai? Per te il salame fa venire il cancro? Sì? No?
E tu da quale parte stai? Ignazio Marino ti sta simpatico? Sì? No?  
E tu? Sei per le unioni civili? Gli omosessuali ti piacciono? Sì? No? (la notizia QUI)

Benvenuti in Italia! Nel Paese delle grandi discussioni, dove la prima impressione è quella che conta, dove i pareri inseguono e superano i fatti oggettivi nel ventocome in un moto mondiale.


(via col vento!)






Haiku. Un ripassino 
A proposito di "tutto è haiku".
 Lo haiku classico è strutturato in  diciassette sillabe (5-7-5). La rima non esiste e il ritmo interno è ottenuto dal poeta con allitterazioni e ripetizioni - che purtroppo non si colgono se non si conosce il giapponese- e prevede un riferimento preciso alla stagione (kigo).

Un po’ di storia: lo haiku probabilmente deriva da una una forma poetica in uso nel VII secolo detta waka (o tanka) di 31 sillabe divise in versi di 5-7-5-7 e 7 che poi si evolve nel renga, proprio del XII secolo, ovvero una composizione di argomento spesso giocoso, "a catena”, con più autori che completano il verso l’uno con l’altro.
Nel renga c'era un verso più importante degli altri, chiamato hokku, da cui deriverà successivamente lo haiku.
Sarà Matsuo Bashō (1644-1694) a distillare ulteriormente questo componimento rendendolo la forma poetica zen per eccellenza.
E sarà Shiki (1869-1902) maestro di Kyoshi, autore dell'haiku che ho scelto per oggi, a renderlo una unità poetica a se stante, essenzialmente realistica e moderna.

In che modo gli haiku riescono a commentare la realtà di oggi? Questo rimane il loro segreto e anche un po' il mio.  

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