domenica 22 marzo 2020

Effetti corona virus (4)


Sono andata in Cielo -
era un villaggio -
illuminato - con un rubino -
asfaltato - di piuma -

più silenzioso - dei campi
pieni di rugiada -
bello - come immagini -
che nessuno disegnò.
Abitanti - come falene  -
case - di raso -
ordinamenti - serici -
e nomi - di piuma d'anatra -
Quasi - contenta- essere potrei -
fra compagni
così distinti -
(Emily Dickinson , 374 trd. Massimo Bacigalupo)



Per chi se ne va solo.


(buon viaggio)



sabato 21 marzo 2020

La mia Giornata della Poesia


Pregavo, all'inizio, bambina
perché mi dicevano di farlo -
ma smisi, quando fui capace di immaginare
come la preghiera sarebbe apparsa - a me -

se avessi creduto che Dio si guardava attorno,
ogni volta che il mio occhio fanciullo
si fissava tutto, fermamente, sul suo,
con infantile onestà -

e gli diceva quel che avrei voluto, oggi,
e le parti del suo distante programma
che mi sfuggivano -
il lato misto
della sua divinità -

E da allora spesso, nel pericolo,
penso alla forza che darebbe
avere un Dio così forte che
tenesse la mia vita per me

finché potessi trovare l'equilibrio
che ora così spesso vacilla,
ci vuole tutto il tempo per arrivarci -
e poi - esso non dura.
(Emily Dickinson -576- trad. Massimo Bacigalupo)


Prego Emily e con lei la poesia, e prego la letteratura e le pagine dei libri che in giorni così difficili paiono macigni da sollevare. In questo primo giorno di primavera, quando tutti sembriamo sognare lo stesso incubo, dalla finestra la natura ci guarda senza vederci. 

(Tenesse la mia vita per me)








giovedì 19 marzo 2020

In battaglia


Mi dà fastidio quest'armatura così pesante,
oggi mi tolgo tutto e vado in battaglia nudo.
Perché no? Mi piacerebbe andare a combattere nudo,
voi pensate che l'armatura ci difenda davvero?
(Claudio Damiani, da "Cieli celesti", Fazi 2016


Come si fa a pensare ad altro? Come si fa a leggere, distrarsi, a "occupare" il tempo senza sprecarlo, a far sì che questi giorni mogi e coatti generino ore proficue, utili o, addirittura, generose? Ci si prova, si alternano i sorrisi a qualche lacrima, si ripensa a quelle serate fatte di pizza e cinema, si mette in ordine l'armadio. Ci provo e continuo a lavorare, me ne vado su e giù col mio lasciapassare per la trasmissione così amata - le ore in via Asiago si contraggono mentre si dilatano quelle del lavoro "da casa" - e aumenta il senso di straniamento, di sospensione. La mia città mi piaceva incasinata, alla fine amavo anche lo smog. L'aria è tersa, efferata è questa nostra stagione, e non mi sono mai sentita, dentro, tanto nuda.



(Trincea)


martedì 3 marzo 2020

Effetti Corona Virus (3) "droplet"



Poi goccia a goccia misuro le ore.
Nel tutto buio, sotto il mio dolore,
piú giú del buio della notte affondo.
Scena muta di sogno, ombra di mondo,
un niente di due tutti e di due vite,  
piccola eternità, e ore infinite,  
pienissima di me, viva di un cuore
che mi sgocciola via senza rumore,  
in me ringorgo sotto il mio dolore.  
Dolore della mente è il mio dolore...  
per il mio mondo... e per l'altro maggiore...
(da "Prima antologia" di Patrizia Valduga)  



Droplet, gocciolina, la parola temibile di questi giorni, il veicolo del contagio.

Nel mondo della globalizzazione e del solipsismo, sempre quello cui alludevo un paio di post fa, quello dei confini, dei paletti, quello dei cazzi nostri, l'abbraccio è diventato sconsigliato, i baci molto meglio non darli, la stretta di mano da evitare, e molto molto molto meglio mantenere le distanze. Tutto meravigliosamente coerente. 


(noi)


  

giovedì 27 febbraio 2020

Effetti del Corona Virus (2) - Latinismi




Signor Inverno, che cosa fai?
Quante valigie! Già te ne vai?
Sì, in una piego il Natale per bene,
in un’altra infilo il ghiaccio e la neve,
in un’altra metto influenze e bronchiti,
in questo zainetto trecento starnuti.
E quella signora che arriva laggiù?.
Signora Primavera è quella signora:
la sua valigia è leggera leggera,
è piena di erbetta e di pratoline
e di circa mille margheritine.
Le cedo il posto con un inchino:
farà del mondo un verde giardino.
(da Filastrocche di Vivian Lamarque)


Quando uno starnutisce si dice "salute!", espressione che viene dal latino e che, contratta, letteralmente significa "salus tecum", la salute sia con te.
Ma nel mondo dei cazzi nostri, quando uno starnutisce si pensa: la salute sia con me, che deriverebbe da un ipotetico "salus mecum", la cui abbreviazione, "salume", quantomai appropriata, sarebbe "Salume!"
Quello che siamo.


(lavarsi sempre le mani)