mercoledì 19 febbraio 2020

Inquieto è il mio sonno



Cala la luna, gracchia il corvo; il cielo si riempie di brina.
Lanterne di pescatori sul fiume, tra gli alberi: inquieto è il mio sonno.
Dal tempio di Hanshan, fuori Suzhou,
la campana di mezzanotte suona per i passeggeri della barca.
(Poesia Tang)


Mi commuovono gli sguardi sopra le mascherine, tra chi è contagiato e chi ha paura di esserlo, e anche quelle amicizie nate cogliendo solo con gli occhi qualcosa di bello e di buono nell'altro. I due buchi che abbiamo sulla faccia dicono tutto senza parlare, e raccontano di paura e di coraggio con parole dolci.   


(città proibita)

  




venerdì 14 febbraio 2020

Amore di coppia


Le coppie che si baciano di giorno
cancellano la gente che c'è intorno.
Svanisce la città,
e anch'io mi sento già
andare via da me senza ritorno

Le coppie che non hanno dove andare
si baciano di sera in riva al mare.
Ma il mare qui non c'è,
restiamo io e te
a goduriosamente litigare.

Le coppie si suicidano dall'alto
scegliendo come complice l'asfalto
che poi le tradirà
spostandosi più in là,
rendendo senza fine il loro salto.
("Le coppie" di Tiziano Scarpa)

L'amore è tragicomico come questa poesia. Inizia in un modo e finisce in un altro, ti ribalta a terra come una mossa di karate, ti sorprende e incanta. L'amore è così, solo un poeta lo acchiappa al volo.

(N+A)
   

venerdì 7 febbraio 2020

I ramoscelli e Mattarella


Le bacche rosse crescono nel paese del sud:
primavera vi giunge, spuntano tanti ramoscelli.
Raccogline diletto, molti nel tuo grembiule:
questa più d'ogni cosa, l'uno a l'altro ricorda.
("Ricordo" Poesia T'ang)


I piccoli cinesi della scuola romana che festanti hanno accolto il loro Presidente assomigliano ai giovani ramoscelli in germoglio dell'antica poesia.
Leggo del gesto a sorpresa di Mattarella che si è recato di persona, nell'Italia dove si citofona, a trovare gli alunni di una scuola romana in cui si pratica, e insegna, l'integrazione tra culture. Un atto simbolico che sa di aria fresca, di primavera che arriva.


(dolci oracoli)


giovedì 6 febbraio 2020

La canzone del reale


Il sonno
della ragione non genera
mostri, ma simboli
veridici dei mostri che in parte già siamo
noi
(Luca Canali)

Mi colpisce il tono fiero e antico di questi versi di un grande latinista scomparso, il rispecchiamento che evocano, lo smarrimento.
Ieri ho passato una buona giornata, produttiva e ricca, il nutrimento preso da chi ho incontrato, da quello che ho letto. 
A cena il telegiornale macinava le sue notizie stantìe, gli speaker riempivano i piatti dei telespettatori che si apprestavano alle cene domestiche con quel solito cibo politico nostrano, di seconda scelta, ripassato un po' in padella per dargli sapore ma, alla fine, niente di che. Dopo c'era Sanremo, in onda da quest'anno: la canzone del reale. L'Ariston ritma il tempo sulle battaglie civili, tutte, intorno la cornice della musica dal vivo con vecchi cantanti e giovani leoni dai capelli scolpiti. Guardo, canto e mi commuovo e ci finisco dentro senza capire più che mostro sono io.


(quello che siamo)

giovedì 30 gennaio 2020

Il Valzer della Brexit


Domani tu mi lascerai
e più non tornerai,
domani tutti i sogni miei
li porterai con te.

La fiamma del tuo amor
che sol per me sognai invan
è luce di candela che
già si spegne piano pian.



E così, diceva la radio, l’Europarlamento ha approvato l’accordo di recesso del Regno Unito dall’Unione europea. I voti favorevoli 641, quelli contrari 49, le astensioni 13. 
Come in un vecchio film, i titoli di coda scorrono sull'ultimo fermo immagine degli eurodeputati che cantano la canzone tradizionale scozzese Auld Lang Synè, nota come il Valzer delle candele. Il testo è del poeta Robert Burns, e il titolo un'espressione scozzese, accolta nel dizionario inglese, che significa "i bei tempi andati".
La canticchio, dondolo su me stessa con aria pensosa. Ma l'unica cosa che mi viene in mente è la versione di Elvis Presley gonfio di alcol e malinconia (QUI) 

(Paddington Station)