lunedì 9 dicembre 2019

Piero Terracina e Anna Bravo



Affaticato
alla ricerca di un tetto
i fiori di glicine
(Bashō 1644-1694)


Nel mio omaggio in forma breve, un haiku, unisco il ricordo di Piero Terracina e di Anna Bravo. Entrambe figure di riferimento per una società che vorrebbe chiamarsi civile. Ci hanno lasciati a poche ore di distanza, e qui siamo più soli, privati della testimonianza diretta di un sopravvissuto all'Olocausto e di una studiosa capace di leggere la Storia in modo libero. 

i fiori di glicine

Piero Terracina, mancherà il suo vigore che lui stemperava nella malinconia della cadenza romana, la testimonianza diretta, unico sopravvissuto a tutta la sua famiglia.
Anna Bravo, storica delle donne, attenta osservatrice della società che lei stessa abitava e che riusciva a guardare senza ideologie. In un'intervista aveva sottolineato: “Le donne non sono soltanto vittime, ma soggetti dotati di potere: avere un potere piccolo non è la stessa cosa che non averne alcuno. Questo deve essere riconosciuto, perché altrimenti riduciamo il femminile all’inconsistenza di una fogliolina al vento”.  

(la Storia di questo Paese) 

- "Apparteniamo tutti al genere umano" dice Piero Terracina QUI.
- Cliccando QUI l'intervista di Anna Bravo apparsa su MicroMega a cui faccio riferimento.



giovedì 5 dicembre 2019

Verso la fiera del libro


Addosso al viso mi cadono le notti
e anche i giorni mi cadono sul viso.
Io li vedo come si accavallano
formando geografie disordinate:
il loro peso non è sempre uguale,
a volte cadono dall’alto e fanno buche,
altre volte si appoggiano soltanto
lasciando un ricordo un po’ in penombra.
Geometra perito io li misuro
li conto e li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire di prigione
ricevere la grazia di una nuova faccia.
(Da "Il cielo" di Patrizia Cavalli)

Attraversare Roma per raggiungere l'Eur, da dove abito, è un viaggio. Ma amo quella sospensione tra casa e fiera, tra quiete e caos - ciao, ciao, cosa hai pubblicato di bello, passi e ce ne parli in postazione - perchè quando compio il lungo tragitto Roma Nord-Roma Sud, quando passo un ponte o vengo ingoiata dall'eternità sbracata della mia città, mi accompagna Patrizia Cavalli e il suo tempo diventa il mio.

Geometra perito io li misuro
li conto e li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.

E misuro, e conto, sono un metro dentro la metro. Mi uso, mi tendo, mi srotolo per capire la città. Centro di Roma, piazza del Popolo, il tram cigola come fosse ancorato ancora al novecento, scendo le scale, eccomi nelle viscere romane. E viaggio, e sopra di me il Colosseo, la Piramide, il Circo Massimo. Stazione Termini, Metro B, cambio direzione uscita Laurentina. Eur. I palazzi. Il Palazzetto dello Sport, Il Palazzo dei Congressi e la fuga metafisica degli archi, le leggi dello spazio catturate, il Palazzo della Civiltà del Lavoro. Luoghi misteriosi e funzionali, vetrate lucenti di uffici deserti, affacci sopra un verde progettato, meraviglioso e tetro. Giro l'angolo.
La Nuvola di Fuksas, imprigionata dentro la sua scatola di metallo come per un esperimento di crio conservazione, prova a sfidare l'eternità. Sono arrivata.


(Compagni di viaggio)



martedì 3 dicembre 2019

Giornata Internazionale delle persone con disabilità


Qua e là
ondeggia nel vento
una farfalla
(Shiki 1867-1902)

Un haiku per questo 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, scritto da Shiki, il poeta zen vissuto alla fine dell'Ottocento, un giovane samurai malato ma che combatte ancora oggi, lo fa con i suoi versi. Il mondo poteva solo guardarlo dalla finestra, le condizioni fisiche gli permettevano pochi e faticosissimi spostamenti eppure ogni suo componimento ti tocca, riesce a turbare. Una farfalla, un kaki maturo, la primavera evocata da un ramo che pulsa nei germogli.
Amo Shiki, la forza temprata nell'acciaio mista alla fragilità che infonde negli haiku. Che il suo spirito arrivi a tutti i samurai che incontro per strada. Quando le ruote della carrozzina non ci passano, quando prendere un treno è un'avventura salgariana e fare pipì nel gabinetto dedicato significa la maggior parte delle volte guadare un pantano, aggrapparsi con le mani alla tavoletta, inzaccherata, e tirarsi su nel lerciume che i normodotati, egoisticamente incontinenti, hanno lasciato.

(Vite)

giovedì 28 novembre 2019

Luna a Radio3


Luna e fiori:
incomprensibile
questo mondo!
(Issa 1763-1827)

Se c'è una cosa che tenta di fare Radio3 è rendere un po' più comprensibile quello che ci circonda. 
E ieri sera ne ho avuto la prova quando, con un manipolo di colleghi, ho raggiunto la Sala M per vedere la luna.
Si teneva la registrazione di una puntata speciale di Radio3 Scienza con un grande ospite in studio, di riguardo totale, e di notevole caratura (circa tre etti): un pezzetto di luna. Una scaglia di infinito precipitata sul pianoforte (quello usato nelle Lezioni di Musica!) che materializzava il sogno romantico dell'umanità intera. Rossella e Paolo sorridevano squadernando i loro dati con professionalità e, sì, anche con amorevolezza. Cosa c'è di più irripetibile di poter guardare un sogno da così vicino, ci chiedevamo noi, romantici Marcovaldi lì convenuti con il cappotto in mano, mentre quella pepita lunare, che assomigliava tanto a un tocco di parmigiano terrestre un po' troppo stagionato, grigia e screziata di venature lattiginose, ci guardava fisso dalla sua teca di plexiglas. 
La luna poggiata sul pianoforte, quale migliore momento da vivere. Fugace e romantico come una sonata, una promessa d'amore o come un sogno che ci ha fatto tornare a casa un po' più contenti di vivere in questo mondo incomprensibile.


(Intervista)



martedì 26 novembre 2019

Alessandro Leogrande 1977-2017


Non può esistere crescita
senza il comunicarsi fiducioso
senza conoscersi profondamente –
senza sapere che l’amore cresce
quando ognuno vi cresce.
Sano è morire maturi – sincero
superare il timore di vedere,
fondendosi diversi.
La libertà è certo necessaria
ma non basta a creare un mondo nuovo.
("Se gli occhi fioriscono" di Danilo Dolci)



In memoria di Alessandro Leogrande, del suo impegno e della sua mitezza.
Sano è morire maturi – sincero superare il timore di vedere, fondendosi diversi.





Bibliografia:
Un mare nascosto, Napoli, L'ancora del Mediterraneo, 2000
Le male vite: storie di contrabbando e di multinazionali, Napoli, L'ancora del Mediterraneo, 2003 (poi, Roma, Fandango Libri, 2010)
Nel paese dei viceré: l'Italia tra pace e guerra, Napoli, L'ancora del Mediterraneo, 2006
Uomini e caporali: viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud, Milano, Mondadori, 2008; Premio Napoli (poi, Milano, Feltrinelli, 2016)
Il naufragio: morte nel Mediterraneo, Milano, Feltrinelli, 2011 
La frontiera, Milano, Feltrinelli, 2015