Qua e là
ondeggia nel vento
una farfalla
(Shiki 1867-1902)
Un haiku per questo 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, scritto da Shiki, il poeta zen vissuto alla fine dell'Ottocento, un giovane samurai malato ma che combatte ancora oggi, lo fa con i suoi versi. Il mondo poteva solo guardarlo dalla finestra, le condizioni fisiche gli permettevano pochi e faticosissimi spostamenti eppure ogni suo componimento ti tocca, riesce a turbare. Una farfalla, un kaki maturo, la primavera evocata da un ramo che pulsa nei germogli.
Amo Shiki, la forza temprata nell'acciaio mista alla fragilità che infonde negli haiku. Che il suo spirito arrivi a tutti i samurai che incontro per strada. Quando le ruote della carrozzina non ci passano, quando prendere un treno è un'avventura salgariana e fare pipì nel gabinetto dedicato significa la maggior parte delle volte guadare un pantano, aggrapparsi con le mani alla tavoletta, inzaccherata, e tirarsi su nel lerciume che i normodotati, egoisticamente incontinenti, hanno lasciato.
(Vite) |
In ognuno di noi,il mantenimento dell'identità personale diventa importante quanto il mantenimento della vita stessa:qualora venisse meno il nostro senso di unicità personale,non saremmo in grado di funzionare in modo adeguato e perderemmo il senso della nostra realtà.Pensate alle persone con disabilita'che non ricevono risposte diversificate,organiche e sistematiche sempre più aderenti ai loro bisogni.
RispondiEliminaSe si aggiunge poi, indifferenza, mancanza di rispetto e maleducazione .
Grazie Susanna