giovedì 7 febbraio 2019

Di chi è questo cuore


Ti ringrazio, cuore mio,
non ciondoli, ti dai da fare
senza lusinghe, senza premio,
per innata diligenza.

Hai settanta meriti al minuto.
Ogni tua sistole
è come spingere una barca
in mare aperto
per un viaggio intorno al mondo.
(da "Al mio cuore" di Wislawa Szymborska)


Solo che viaggio da ferma, seduta o distesa sul letto non importa, e col mio libro in mano che non è uno qualsiasi o di uno qualsiasi, è il libro di Mauro. 
A chi mi chiedesse cosa provo, lo ripeto: sto nella testa di un altro e ci guardo dentro. E' un superpotere che mi è toccato in sorte da quando ho scelto di condividere la mia vita con uno scrittore che ha fatto, di fatto, della scrittura la sua vita. E quelli lì dentro siamo noi, i protagonisti della favola precipitati nella terra soffusa tra qui e lì, tra il sogno e la veglia, in quell'ora crepuscolare di desiderio e di umanità. Nelle fiabe si chiama limitare del bosco, se così fosse mi piace pensarmi Principessa. E se potessi scegliere uno tra i miei compagni di questo viaggio, sceglierei l'uomo alto e solo chiamato Arcimboldo. L'ho riabbracciato forte dopo tanto tempo, così forte da piangere, e mi guardava negli occhi e mi sorrideva da dentro le pagine. Sì, è successo così.  
   
(noi)


mercoledì 6 febbraio 2019

Com'è bello pensarti


Com'è bello pensarti
giovane nella tua carne
e allegro, a spasso giù nel porto.
Ti seguo con la mente e sì, ti vedo,
assorto in un leggero incanto,
a me straniero - o ardente
solitudine mia.
(Alida Airaghi)


Ogni volta che incappo in un vecchio film, di quelli in bianco e nero intendo, non posso fare a meno di pensare alle vite delle persone riprese. Gli esseri fissati sulla pellicola, fotogrammi umani impressi nella luce e nell'argento dalle cineprese a manovella. Quanti anni avrebbe il bambino che gioca in culla, ricciolo impomatato e occhioni sgranati, come avrai vissuto la tua vita, piccolino oggi ottantenne, e stasera dove ritornate individui che attraversate, accelerati, la strada polverosa. Sfrecciano tram in corsa laggiù dove ognuno ha la sua storia, giovani donne che ridendo portano indietro la testa, la curva del collo, chi avranno amato, avranno goduto o sofferto. I denti scoperti dalle labbra, veri denti, bianchi, d'avorio, brillano come piccole gemme preziose, segnali di una vita vissuta nel film dell'esistenza intera.


(bianco e nero)

martedì 5 febbraio 2019

Buche


II
Quanto mai verde dorme
sotto questo verde
e quanto nihil sotto
questo ricchissimo nihil?
Ti sottrai, ahi, ai nomi
pur avendo forse un nome
e pur sapendone qualcosa?
Ma chissà quanta pioggia
dorme sotto questa debolissima
 sovraconfidente pioggia
chissà quanto lustro
del grigiore, quanto
invito a scivolìo del verde
fanno altro caso altro genere
consumano le ultime
lanugini degli occhi e
 degli orecchini e
«Stenti ma inorecchiti...»
«Qui approvai la più rapita carta»
«Prova su prova
-verde
rischi fittissimi pioggia»
«Qui dove pensai di pensare
e di afferrare e sbilanciare
come da un’altezza nuova»
(Non si sa quanto verde... , da Meteo di Andrea Zanzotto)

E sotto queste buche, dentro, nell'asfalto romano, cosa c'è? 
Me lo chiedo ogni volta, sia quando le schivo sia quando non riesco a evitarle finendoci dentro, ora una ruota ora un cerchione. Tu-tump e riemergo, l'adrenalina addosso. Mastico un'imprecazione a tutti, l'automobilista mi evita per un pelo, i suoi fari che dicono ti è andata bene.

«Qui dove pensai di pensare
e di afferrare e sbilanciare
come Da un’altezza nuova»

Speleologa mio malgrado, olimpionica sopravvissuta, cavallerizza senza coraggio. 
Sogno un manto stradale liscio, privo di rattoppi o frantumi, senza screpolature e senza ulcerazioni e ne intravedo un'altra. Questa volta è di quelle lunghe lunghe, bordo strada, del tipo mimetiche, quanto invito a scivolìo del verde. Con la pioggia le più infide.


(Mazzetta)






lunedì 4 febbraio 2019

Recessione



Grandina
nella mia ciotola
di metallo
(Santōka 1882-1940)

Santōka è esperto mondiale in ciotola per le elemosine. È il tecnico che mi piacerebbe come Ministro dell'Economia, penso appallottolata sul divano, fuori piove e io divago, nella testa una fanghiglia, mi provo a immaginare povera, apro il frigo, non succedeva dal 2014, lo richiudo, "sarà un anno formidabile". Sta grandinando, il crepitìo sulle grondaie è l'haiku che diventa realtà. 

(PIL)





venerdì 1 febbraio 2019

"Scusa"



Riposa tutta quanta la Penisola
avvolta da una trepida collana
di affogati. Ognuno di loro è una briciola
fatta cadere per ritrovar la strada.

Ma i pesci le hanno mangiate e i clandestini,
persi nel mare senza più ritorno,
vagano come tanti Pollicini
seminati nell’acqua torno torno.
(in "Disturbi del sistema binario" di Valerio Magrelli 2006)


Come quando negli incubi urli ma la voce non esce dalla gola. 
Prince Jerry aveva fatto richiesta di asilo politico ma non era stata accolta, lo aveva saputo a metà dicembre. Non rientrava, i requisiti non erano i suoi, punto. E si è suicidato buttandosi sotto un treno, l'ultima parola al telefonino parlando con il sacerdote suo amico "scusa". Il prete gli farà il funerale, la piccola comunità di Tortona piangerà il ragazzo arrivato da lontano a cui volevano bene, a detta di tutti dolce, intelligente, colto. Prince Jerry non ce l'ha fatta, sappiamo questo. E' stato troppo per una sola vita. 
Come negli incubi. Ma è quello che accade amico, quello che ci sta capitando, sveglia, è tutto vero.

(Arrivi e partenze)