mercoledì 6 febbraio 2019

Com'è bello pensarti


Com'è bello pensarti
giovane nella tua carne
e allegro, a spasso giù nel porto.
Ti seguo con la mente e sì, ti vedo,
assorto in un leggero incanto,
a me straniero - o ardente
solitudine mia.
(Alida Airaghi)


Ogni volta che incappo in un vecchio film, di quelli in bianco e nero intendo, non posso fare a meno di pensare alle vite delle persone riprese. Gli esseri fissati sulla pellicola, fotogrammi umani impressi nella luce e nell'argento dalle cineprese a manovella. Quanti anni avrebbe il bambino che gioca in culla, ricciolo impomatato e occhioni sgranati, come avrai vissuto la tua vita, piccolino oggi ottantenne, e stasera dove ritornate individui che attraversate, accelerati, la strada polverosa. Sfrecciano tram in corsa laggiù dove ognuno ha la sua storia, giovani donne che ridendo portano indietro la testa, la curva del collo, chi avranno amato, avranno goduto o sofferto. I denti scoperti dalle labbra, veri denti, bianchi, d'avorio, brillano come piccole gemme preziose, segnali di una vita vissuta nel film dell'esistenza intera.


(bianco e nero)

1 commento:

  1. Tra i film in bianco e nero amo il film "Vivere"di Kurosawa, il personaggio Watanabe.Quando lo vidi la seconda volta mi sono concentrata non solo sul "contenuto"ma anche sulla forma della narrazione".meraviglioso!
    Osservando quegli esseri umani immersi nella luce...
    Grazie per la poesia

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