II
Quanto mai verde dorme
sotto questo verde
e quanto nihil sotto
questo ricchissimo nihil?
Ti sottrai, ahi, ai nomi
pur avendo forse un nome
e pur sapendone qualcosa?
Ma chissà quanta pioggia
dorme sotto questa debolissima
sovraconfidente pioggia
chissà quanto lustro
del grigiore, quanto
invito a scivolìo del verde
fanno altro caso altro genere
consumano le ultime
lanugini degli occhi e
lanugini degli occhi e
degli orecchini e
«Stenti ma inorecchiti...»
«Qui approvai la più rapita carta»
«Prova su prova
-verde
rischi fittissimi pioggia»
«Qui dove pensai di pensare
e di afferrare e sbilanciare
E sotto queste buche, dentro, nell'asfalto romano, cosa c'è?
Me lo chiedo ogni volta, sia quando le schivo sia quando non riesco a evitarle finendoci dentro, ora una ruota ora un cerchione. Tu-tump e riemergo, l'adrenalina addosso. Mastico un'imprecazione a tutti, l'automobilista mi evita per un pelo, i suoi fari che dicono ti è andata bene.
«Qui dove pensai di pensare
e di afferrare e sbilanciare«Qui dove pensai di pensare
come Da un’altezza nuova»
Speleologa mio malgrado, olimpionica sopravvissuta, cavallerizza senza coraggio.
Speleologa mio malgrado, olimpionica sopravvissuta, cavallerizza senza coraggio.
Sogno un manto stradale liscio, privo di rattoppi o frantumi, senza screpolature e senza ulcerazioni e ne intravedo un'altra. Questa volta è di quelle lunghe lunghe, bordo strada, del tipo mimetiche, quanto invito a scivolìo del verde. Con la pioggia le più infide.
(Mazzetta) |
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