lunedì 4 febbraio 2019

Recessione



Grandina
nella mia ciotola
di metallo
(Santōka 1882-1940)

Santōka è esperto mondiale in ciotola per le elemosine. È il tecnico che mi piacerebbe come Ministro dell'Economia, penso appallottolata sul divano, fuori piove e io divago, nella testa una fanghiglia, mi provo a immaginare povera, apro il frigo, non succedeva dal 2014, lo richiudo, "sarà un anno formidabile". Sta grandinando, il crepitìo sulle grondaie è l'haiku che diventa realtà. 

(PIL)





venerdì 1 febbraio 2019

"Scusa"



Riposa tutta quanta la Penisola
avvolta da una trepida collana
di affogati. Ognuno di loro è una briciola
fatta cadere per ritrovar la strada.

Ma i pesci le hanno mangiate e i clandestini,
persi nel mare senza più ritorno,
vagano come tanti Pollicini
seminati nell’acqua torno torno.
(in "Disturbi del sistema binario" di Valerio Magrelli 2006)


Come quando negli incubi urli ma la voce non esce dalla gola. 
Prince Jerry aveva fatto richiesta di asilo politico ma non era stata accolta, lo aveva saputo a metà dicembre. Non rientrava, i requisiti non erano i suoi, punto. E si è suicidato buttandosi sotto un treno, l'ultima parola al telefonino parlando con il sacerdote suo amico "scusa". Il prete gli farà il funerale, la piccola comunità di Tortona piangerà il ragazzo arrivato da lontano a cui volevano bene, a detta di tutti dolce, intelligente, colto. Prince Jerry non ce l'ha fatta, sappiamo questo. E' stato troppo per una sola vita. 
Come negli incubi. Ma è quello che accade amico, quello che ci sta capitando, sveglia, è tutto vero.

(Arrivi e partenze)


   

mercoledì 30 gennaio 2019

Oracoli casalinghi


l fumo del tè
e il salice
fremono insiem
(Issa 1763-1827)

Ogni tanto torno agli haiku come fossero una pausa, la sigaretta a fine turno o la merenda al rifugio dopo la salita. A proposito di merende e di tè, amo le tazze vecchie, possibilmente scompagnate. Non ho la forza del filo d'oro che lega tra loro i cocci, l'arte giappponese del kintsugi, quella filosofia del restauro delle piccole cose e quindi della vita. Le preferisco così come sono, ingiallite sul fondo da anni di onorato servizio, sbeccate, crepate, abbinate al piattino a casaccio. Recuperate in una vecchia credenza, scovate al mercatino o a casa di mamma. Vinte coi punti del supermercato o ming, non cambia. Ogni mattina, apparecchiando per la colazione scopro nuove possibilità. Sono i miei i-ching.


(Libro dei Mutamenti)



lunedì 28 gennaio 2019

Serotonina


Non capisco dove si combatte
mi giro ma è buio ovunque
senti i colpi, senti gli spari
ma non riesci a capire
da che parte vengono.
Forse sono circondato
e devo solo girare
su me stesso come a mosca cieca,
poi partire all'attacco
a casaccio in una direzione
per sfondare il fronte nemico
e cadere trafitto dai colpi.
(da "Cieli celesti" di Claudio Damiani, Fazi Editore)



Questa poesia di mira e spari mi riporta a "Serotonina" di Houellebecq o forse è la suggestione del romanzo a non abbandonarmi da qualche giorno, una sensazione di grigio a lento rilascio che ritrovo ovunque, dove mi muova o guardi da quando ho finito di leggerlo. L'autore lo seguo da anni, è uno di quelli che aspetto, di cui ho imparato a prevedere storture e smargiassate ma il suo dare voce ai pensieri infimi non mi disturba affatto, la considero una prova a cui sottopone il lettore, la nostra sfida. Parla di quello che siamo attraverso la trascrizione dell'indicibile, anche l'abbonamento a Sky patrimonio dell'umanità e le sordide elucubrazioni su sesso e decadimento fisico femminile, sono parte della sua cifra narrativa. L'impotenza maschile e i lubrificanti ovvero il sesso in tutte le sue forme esibite o le private depravazioni - non siamo forse vessati dal sesso? la società occidentale non è diventata anche arbitro della nostra efficienza sessuale, non veniamo misurati ogni minuto? - sono elementi della sua poetica. 
Il protagonista, un quadro aziendale, vive in questo ecosistema, le regole le conosce, sono anche le sue. Solo che è depresso. A un certo punto proverà a sparare, ad attendere qualcuno per giorni cercando la mira giusta per prenderlo. Cosa succede prima o dopo in questo romanzo non lo dico, chi vuole leggerà questo carotaggio letterario di un'epoca liquida, viscida, e soprattutto depressa. Non svelerò l'ultima parte del libro, dove il povero cristo protagonista, mostruosamente, parla anche a me.


domenica 27 gennaio 2019

Giornata della Memoria



Mani che ti hanno accarezzato sopra la testa
mani di preti di zie di ortolani
mano del compagno di scuola
che scriveva in inchiostro verde
mani di Berta asciugate dal vento
se appendeva il bucato sopra i fili
larghe mani polacche
che spaccavano la legna nell’Arbeit Lager
mani e dita affusolate
degli amici indiani
mano scarnita
che prendi la penna per firmare
mano che arriva la sera
accarezzi la gatta più nera.
("Mani" di Luciano Erba)

I testimoni della Shoah, coloro che hanno conosciuto deportazione e lager, sono quasi tutti morti. Per ricordare quell'eccidio pensato, quello sterminio così ben organizzato, ci restano i documentari in bianco e nero, le scolaresche in visita ai campi e sopra ogni cosa quel museo diffuso, capolavoro storiografico ed emotivo, delle piccole pietre tombali sui marciapiedi.
Il nostro compito, la nostra resistenza quotidiana è continuare a cercare le nostre mani in quelle degli altri.

(in preghiera)