mercoledì 30 maggio 2018

Sassi



La luce sempre più dura,
più impura. La luce che vuota
e cieca, s'è fatta paura
e alluminio, qua
dove nel tronfio rigoglio
bottegaio, la città
sputa in faccia il suo Orgoglio
e la sua Dismisura.


Il poeta che volge gli occhi verso l'alto, verso la luce accecante di una realtà bottegaia e tronfia.

Pompei. E' di oggi la notizia dell'eccezionale ritrovamento di uno scheletro umano, un uomo di 35 anni alto circa 1,65 metri, ucciso da una pietra che gli ha fracassato la testa mentre cercava rifugio dalla lava.
la città
sputa in faccia il suo Orgoglio
e la sua Dismisura
Italia. Speriamo che un giorno, scavando, non ci ritrovino così, schiacciati dal sasso tirato contro l'Europa (ma non siamo anche noi Europa?), rimesso in tasca e poi recuperato per scagliarlo di nuovo addosso a qualcuno, a qualcosa. Un Presidente, la Costituzione (ma non si erano battuti in nome della Costituzione?), i diritti civili, le coppie di fatto, lo ius soli...


(il mercato che vogliono)



martedì 29 maggio 2018

Italia al crepuscolo


Piove. È mercoledì sono a Cesena,
ospite della mia sorella sposa,
sposa da sei, da sette mesi appena.

Batte la pioggia il grigio borgo, lava
la faccia della casa senza posa,
schiumava pié delle gronde come bava.
...
("A Cesena" di Marino Moretti)

Di Marino Moretti, poeta di Cesena, ricordiamo vagamente qualcosa. La cantilena delle sue rime malinconiche, una vita intera tutta dentro una noterella a piè pagina della vecchia antologia. Eppure fu proprio per lui, per la sua raccolta uscita nel 1910, "Poesie scritte col lapis", che fu coniato da Borgese quell'aggettivo, "crepuscolare", che definì un intero movimento letterario.
Leggendo di Rosalinde e vecchie zie, di viali fuori città e piccole piazze, sempre bigie anche col sole, asfittiche, con la testa torno laggiù, nella provincia che fu di Moretti, dove ho passato l'ultimo fine settimana. La bella cittadina che "funziona", la gente contenta che ha partecipato al nostro festival, le tagliatelle e la Biblioteca Malatestiana. La rocca e la gelateria del corso, tutte foto che ho fatto con gli occhi per il mio album mentale e privato. 
Ma penso anche all'Italia come un paese con la p minuscola. Mai poeta più consono a queste giornate di sfinimento di Moretti e mai aggettivo si addice meglio alle ore che la nostra Repubblica sta vivendo di crepuscolare.


(situazione politica)



mercoledì 23 maggio 2018

Philip Roth



Dream
When you're feelin' blue
Dream
That's the thing to do
Just watch the smoke rings rise in the air
You'll find your share of memories there
So dream
When the day is through
Dream
And they might come true
Things never are as bad as they seem
So dream, dream, dream
("Dream" canzone di Johnny Mercer)  


In epigrafe di Pastorale Americana, Philip Roth riporta il testo di Dream, una romantica canzonetta, come lui la definisce, degli anni Quaranta. Tutti i suoi libri sono pieni di citazioni di melodie zuccherose o jazz, che sanno di balli nella palestra del college e di grandi pomiciate, ed come se costituissero la colonna sonora del sogno americano, come se lo Svedese, Bucky di Nemesi, Coleman de La macchia umana o Nathan de La lezione di anatomia le canticchiassero con il lettore. 
Le note orecchiabili unite alla semplicità delle parole ci riportano a quel mito americano, glassato e spensierato, che Philip Roth infrange spudoratamente in ogni sua riga.
Leggere i suoi libri quando sapevo che c'era, che esisteva, che cenava e poi dormiva, che guardava dalla finestra o si infilava i calzini, lo vivevo come un privilegio.
Questo scrittore è stato, ed è, la mia colonna sonora letteraria, e oggi sono tanto triste.

(RIP)






martedì 22 maggio 2018

Càrcola



Straniero, se ti aggiri
dentro al Circo Massimo
guarda dove metti i piedi
e non calpestare l’erba;
ammesso che quei fili,
per sciatteria del Karma,
siano appena ciò che rinasce
dell’antica plebe,
che gremiva queste
gradinate sepolte.
Vento e controvento
fanno ondeggiare l’erba
come folle negli stadi,
immagina che il prato sia
un plastico che simuli
le fazioni contrapposte
della tifoseria romana.
("Circo Massimo" di Valentino Zeichen)


Se c'è una cosa di cui sono tifosa è la "magica" ma non quella calcistica, la "magggica" non mi interessa. E' Roma a sedurmi sempre, in ogni suo filo d'erba, in ogni sua crepa vedo la magia.
L'approssimazione, per esempio, oggi che protervia, sicumera e assolutismi imperano, può essere un balsamo.
Prendiamo due romani, uno chiede qualcosa all'altro, tipo quanto costa, quanto manca o quando ci vediamo. La risposta sarà sempre preceduta da un "Càrcolaaa..."  - l'intenzione è buona, giuro, vorrei essere preciso, vedi lo sforzo? mi ci metto pure, sto a carcolà - poi una breve pausa, sguardo per aria, e segue il resto della risposta, che so: un paio d'anni, dieci o trenta euro, 'na mesata, du' passi. 

(calcoli)


lunedì 21 maggio 2018

Dove stiamo


…plenum exiliis mare, infecti caedibus scopuli.
Tacito, Historie

Oggi penso ai due dei tanti morti affogati
a pochi metri da queste coste soleggiate
trovati sotto lo scafo, stretti, abbracciati.
Mi chiedo se sulle ossa crescerà il corallo
e cosa ne sarà del sangue dentro il sale,
allora studio – cerco tra i vecchi libri
di medicina legale di mio padre,
un manuale dove le vittime
sono fotografate insieme ai criminali
alla rinfusa: suicidi, assassini, organi genitali.
Niente paesaggi solo il cielo d’acciaio delle foto, raramente una sedia
un dorso coperto da lenzuolo, i piedi sopra una branda, nudi.
Leggo. Scopro che il termine esatto è livor mortis.
Il sangue si raccoglie in basso, si raggruma
prima rosso poi livido infine si fa polvere
e può sciogliersi nel sale.
(Antonella Anedda)


In prima serata tv una politica rappresentante della nuova destra italiana - la nebulosa cangiante dalle mille forme - dirigente priva di interrogativi ma piena di risposte e dai capelli pettinati alla moda, quelle ciocche leggermente boccolute in fondo e le labbra rosse e gli occhi sgranati e l'aria di quella che sa, che lei è una di noi e che conosce fatica e sacrifici perché viene dal basso, ed è anche una madre e una donna e come tale parla, sta dicendo che nel programma del nuovo governo gli asili nido andranno prima ai figli degli italiani.
La mia protesta è stata andarmene in un'altra stanza e in una poesia dove le ossa diventano corallo, ho trovato il mio rifugio. 


(nella stessa barca)