martedì 22 maggio 2018

Càrcola



Straniero, se ti aggiri
dentro al Circo Massimo
guarda dove metti i piedi
e non calpestare l’erba;
ammesso che quei fili,
per sciatteria del Karma,
siano appena ciò che rinasce
dell’antica plebe,
che gremiva queste
gradinate sepolte.
Vento e controvento
fanno ondeggiare l’erba
come folle negli stadi,
immagina che il prato sia
un plastico che simuli
le fazioni contrapposte
della tifoseria romana.
("Circo Massimo" di Valentino Zeichen)


Se c'è una cosa di cui sono tifosa è la "magica" ma non quella calcistica, la "magggica" non mi interessa. E' Roma a sedurmi sempre, in ogni suo filo d'erba, in ogni sua crepa vedo la magia.
L'approssimazione, per esempio, oggi che protervia, sicumera e assolutismi imperano, può essere un balsamo.
Prendiamo due romani, uno chiede qualcosa all'altro, tipo quanto costa, quanto manca o quando ci vediamo. La risposta sarà sempre preceduta da un "Càrcolaaa..."  - l'intenzione è buona, giuro, vorrei essere preciso, vedi lo sforzo? mi ci metto pure, sto a carcolà - poi una breve pausa, sguardo per aria, e segue il resto della risposta, che so: un paio d'anni, dieci o trenta euro, 'na mesata, du' passi. 

(calcoli)


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