giovedì 22 dicembre 2016

Meteo al Campidoglio

Scrollando file
d'alberi lungo il Tevere
cade la grandine
(Sono Uchida 1924)

Notizie meteo. Una bufera sul Comune di Roma in queste ore sta lasciando i cittadini con la faccia da punto interrogativo. 
"Eppure è una giornata così bella!" diciamo in coro, sul portone di casa, occhi verso un cielo terso e un sole bello tondo, stretti nella sciarpa e un po' perplessi "Ci sarebbe un'aria dicembrina così piacevole e frizzantina..."

E la grandine? 
Il nero è verso il centro, sempre dritto e poi svolti a sinistra dopo Piazza Venezia, su quel colle che i nostri avi chiamarono Campidoglio. 
Sì. Grandine, fulmini e saette cadono solo lì, come una nuvola di Fantozzi formato magnum, come un cartone animato di quelli vecchi, come una barzelletta.
Ai piedi del colle, sempre nel sole, i romani vanno a lavorare schivando le solite buche e la solita immondizia. Ed ecco che si sente "unavocedalpopolo" e che, in quanto tale, verrà ascoltata di sicuro: possiamo mettere la "monnezza" nelle buche!!! Mi annullo nel traffico, preferisco insonorizzarmi le orecchie con il suo frastuono. Respiro la razione di smog come un balsamo.

E lassù?
Lassù piove sempre, povero Campidoglio. La giunta si riunirà su FB, e nottetempo, per deliberare la ricerca di un ombrello.


(Sarà...)






mercoledì 21 dicembre 2016

5 libri di poesia - Natale 2016

Ho del riso
dei libri
e persino del tabacco
(Santōka 1882-1940)

Questa è la lista natalizia dei libri che metterei sotto l'albero di coloro che mi leggono, l'ho stilata facilmente, è bastato pescare dalla mia libreria. Badate, però, è una lista incompleta, fatta al volo, e sempre, inesorabilmente, in perenne costruzione.
E' questa, e ve la illustro con gioia, ed è tutta poetica.
Sono cinque testi che amo, vecchi, nuovi, non importa, tra i grandi autori mi permetto di aggiungerne uno più "piccolo", nella "mia" lista. E impilando i libri per la foto scopro una caratteristica comune ai cinque testi: il tempo.


- Mark Strand "L'inizio di una sedia", Donzelli (trad. Damiano Abeni)
E' il tempo di una giornata. Ovvero della possibilità di osservarla attraverso le sue ore, una dopo l'altra.
Serenità o disperazione? Per me Strand è come se avesse un passo leggero, lo immagino, tra le persone o le cose, felpato. Ma è il suo sguardo distante a colpirmi.

Era l’inizio di una sedia;
era il divano grigio; era i muri,
il giardino, la strada di ghiaia; era il modo in cui
i ruderi di luna le crollavano sulla chioma.
Era quello, ed era altro ancora; era il vento che azzannava
(...)


Antologia palatina. Tutte le poesie d'amore, a cura di Guido Davico Bonino, Einaudi
E' il tempo eterno.
Possibile che questo qui, morto nel 300 a.c. e passa, provi tutto questo...amore? Come quello nostro, qui, che proviamo noi oggi? Possibile che il suo sentire sia il mio, il suo sospiro sia il mio, il suo desiderio identico al mio?
E prendono vita, leggendoli, autori antichi e persi nel tempo e ogni epigramma restituisce al suo autore capelli, odore, sapore, occhi.

Ora sei bello, che hai per chi t'ama l'età. Ma se pure
sposi, Diodoro, non ti lascio mai


- Peter Handke "Canto alla durata", Einaudi
E' il tempo sospeso. Una meditazione  filosofica in forma di poemetto:

(...)
e mi venne così di descrivere
la sensazione della durata
come il momento in cui ci si mette in ascolto
il momento in cui ci si raccoglie in se stessi
in cui ci si sente avvolgere
da cosa? da un sole in più,
da un vento fresco,
da un delicato accordo senza suono
in cui tutte le dissonanze si compongono e si fondono insieme.
“ci vogliono giorni, passano anni”
Goethe mio eroe
e maestro del dire essenziale,
anche questa volta hai colto nel segno:
la durata ha a che fare con gli anni

con i decenni, con il tempo della nostra vita
(...)


- Guido Gozzano, Tutte le poesie, Einaudi
E' il tempo passato, irrimediabilmente passato anche quando lo si vive.
Il tempo di farfalle. E di acciottolìo, di ricordi, di manine, di confetterie. Il grande temperamento costretto nel fisico fragile, la morte a soli trentadue anni

Un fluido investe il torace, frugando il men peggio e il peggiore
trascorre, e senza dolore disegna su sfondo di brace

e l'ossa e gli organi grami al modo che un lampo nel fosco
disegna il profilo d'un bosco, coi minimi intrichi dei rami
(...)

E poi il viaggio in India all'inizio del novecento, già malato, e ancora la sceneggiatura di un film.
Un eterno ragazzo che mi ha insegnato ad amare la vita e la morbidezza voluttuosa delle parole.


- Francesco Targhetta "Perciò veniamo bene nelle fotografie" ISBN
E' il tempo "precario", quello trascorso nei call center e al bar per l'aperitivo.
Il tempo della giovinezza come per i tanti eroi minimi che vediamo in giro aggrappati al telefonino, con il tatuaggio e lo sguardo triste o quelli che partono, se ne vanno via, sogni e specializzazioni in tasca

.  senti, come una pioggia,
dall'auto e il finestrino abbassato,
il sapore del pino e della gaggia
mescolarsi al tarassaco di marzo,
al bicarbonato, al denso smog
screpolato sui muri
e su case con parabole in terrazzo,
        e poco vale leggere
pubblicità per averne indicazioni
sulla propria dispersione, perché
siamo dappertutto, ma più che altrove
nei bar per gli immigrati, in cabine
telefoniche reduci di guerra,
negli aerei di compagnie low cost
che falliscono nel pieno di un volo,
e ci sovrastano, a qualunque ora,
facendo angoli di quaranta gradi
   con i nostri tragitti provinciali -
ma essere fiacchi è un lavoro per altri,
che a farlo ci troveremmo spacciati,
come gli uccelli contro le barriere
                   lungo le tangenziali.
Perciò percorri queste praterie
di outlet e benzinai self service:
per andarti a conquistare, al di là
di quaranta chilometri
             di frazione secessioniste,
uno spazio per caso svuotato
da una prof ruzzolata dal bus.
-






martedì 20 dicembre 2016

Ieri sera

Dietro il carrubo
tramonta il sole
dalla piccola finestra
(Shiki 1867-1902)


Serata tranquilla. Fuori il freddo, sulla tavola la cena e sullo sfondo il ronzio della prima serata televisiva. Quella dei giornalisti-politici, ma che francamente nessuno credo abbia mai eletto come rappresentanti, una milizia loquace, capitanata da quello grillino, austero e saccente, onnipresente, dal sorriso affilato e occhi irridenti ogni volta che parla qualcun altro, anche quando parlo io, da qui, che lo subisco tra un boccone e un sorso di vino e poi bofonchio.
Seconda serata, sparecchiata la tavola, ci spiaggiamo sui divani davanti alle storie di integrazione di Gad Lerner, "Islam Italia', reportage poetico, filosofico. Indagine sugli esseri umani e le loro vicende, una geopolitica fatta di uomini e donne, paesi in costruzione come vite, religiosità e culture diverse dalla nostra, da capire, da accogliere. Laicamente.

Senza soluzione di continuità - quanto avrei voluto almeno cinque minuti di pubblicità, almeno cinque - l'edizione straordinaria del tg sul camion-bomba a Berlino. La paura, i morti, l'attacco che brandisce un credo sconnesso rompe la terza serata tv.
"L'Islam non c'entra!" sembravano dire ancora i giovani musulmani intervistati da Lerner, "L'Islam non c'entra, non c'entra!"
Le loro voci piene di dolore arrivano fuori campo, ma ci arrivano, ci devono arrivare.
Alziamo il loro volume e voi musulmani continuate a dirlo forte! Che tutti possano capirlo.


(Piccole finestre)



sabato 17 dicembre 2016

Sorprese

Domani arriverò.
Cucinando verdure selvatiche
in tua attesa
(Santōka 1882-1940)

In questo freddo dicembrino, un haiku per me. Che sa di attesa, di amicizia e di sorpresa. 
Il mio libro me ne sta offrendo tante di sorprese. 
Le ultime tre le appunto qui:

- un amico che non vedevo dai tempi dei tempi e che, grazie al blog e poi al libro, si è fatto vivo. Il filo non si era interrotto, anzi, e al bar, era tutto com'era anni fa in quei pomeriggi fatti di niente, di ore sospese nell'aria che ricordo, eternamente, primaverile. 

- una signora gentile sulla mia non-intervista a Ippolito Pizzetti. Lo conosceva bene, era sua grande amica, conosceva il terrazzo pazzo che descrivo, "quante cene fatte lassù", e la gatta nera che spiumava i cuscini. E mi ha detto che regalerà il mio libro alla figlia del grande (e simpatico) Pizzetti, l'intellettuale esperto di giardini e umanità.

- la recensione di Paolo Lagazzi sulla nobile rivista letteraria "Poesia". Mi inorgoglisce ogni volta che la rileggo, (sono a quota sei, otto?). Lagazzi è uno studioso e critico letterario, serio conoscitore di quanto io un po'...vado appena cianciando. Ma allora qualcosa ho visto di giusto, mi ripeto mentre la rileggo, (nona volta?) raccontando del mio viaggio in motorino con Santōka! E sorpresa nella sorpresa: il maestro zen di Lagazzi era appassionato di Santōka (l'ha detto al telefono, quando l'ho cercato per ringraziarlo di quanto aveva scritto). 

Tre sorprese tutte per me, che sanno di anni passati, emanano calore umano. E con questo freddo, non è niente male. 
Vado a mettere sul fuoco un po' di verdure pure io, va'...


("Poesia" di dicembre. Il mio blasone)



   

venerdì 16 dicembre 2016

Inverni

Mi riscaldo all'alba
nelle acque calde
solo
(Santōka 1882-1940)


Sfogliando il mio Dailyhaiku, mi rendo incredibilmente conto che più di una volta ho evidenziato, per i miei post, notizie che riguardavano il gelo anzi, più precisamente, l'ibernazione vera e propria. 
Mi riferisco, ad esempio, al mio consiglio di lettura recente, il libro di Don DeLillo che raccontava la storia di un tentativo lancinante di resistere alla malattia, o alla notizia, questa volta non letteraria ma reale, di quella ragazza che in America ha deciso, insieme ai genitori, per la sua crioconservazione (QUI)
Fino al piccolo muschio. Ricordate? Quel ciuffetto di erba che, prelevato dopo ottocento anni, in Antartide, si è risvegliato ed è tornato a vivere la sua banale vita da muschio. Imprigionato per secoli nel cristallo della sua baretta di ghiaccio è stato raccolto, forse anche baciato dagli scienziati, sicuramente riscaldato, e sta tuttora contribuendo, minuscolo eroe per caso, agli studi sui cambiamenti climatici dell'ecosistema (QUI).


Ci sarà un motivo per questo interesse? Forse il desiderio inconscio di risvegliarmi, ogni mattina, in un Paese migliore? 
Ah, oggi a Milano si indaga su Expo e i suoi appalti mentre a Roma, è notizia di adesso, è stato arrestato Raffaele Marra il braccio destro del sindaco Raggi, oculatamente scelto tra i membri della vecchia giunta di Alemanno (clicca notizia QUI)
Beh, buonanotte...

(Fantascienza urbana)