lunedì 7 novembre 2022

Vitaliano Trevisan


Il mio naso che cola
solo sulla punta
l'ultima luce della sera
(Akutagawa 1892-1927)

Preciso come una lama. I fuori e dentro la pagina - la tua voce per chi legge - e gli anglismi, e le abbreviazioni da sms nella frase. E la trascrizione del pidgin come fosse vita che irrompe, una lingua-strumento. E il gergo tecnico, le ambientazioni che si squadernano come cartografie di quello che siamo, con le nostre certezze, i nostri perbenismi, le ipocrisie.
E non è ancora nulla di quello che penso di questo bellissimo libro. 
Una volta sono riuscita a dirgli che Works l’avrei fatto leggere a scuola, e un’altra a fargliene leggere dei brani a una festa di Radio3 dove arrivò con i suoi occhi di lupo. Come lettori ci restano le sue pagine, come esseri umani il lutto.

Tks.



1 commento:

  1. È successo così: avevo comprato Works in ebook e l'avevo letto tutto d'un fiato non credendo che un libro così potesse davvero essere stato scritto qui, nel nostro paese. Pochi giorni dopo sono corsa in libreria dove Roberto, il bravo libraio che legge quel che vende, ha condiviso con me l'entusiasmo. Ho acquistato l'edizione cartacea, rileggendolo con nuovo entusiasmo, e poi I quindicimila passi, e infine Black Tulips (ero stata in Nigeria per quasi un anno..). Mi sono confortata leggendo le sue righe, sentendo la sua voce radiofonica che le scandisce .

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