Vette di nuvole.
Appaiono in sogno
senza confini
(Kato Shuson 1905-1993)
Una serata come tante, una tavolata di amici, un
locale del centro. Come sempre, il passaggio dei venditori, accendini, pupazzetti, reggi telefonino, cover colorate, rose acciaccate. Una mia amica che vive in Sicilia da tanti
anni, ritornata per qualche giorno, sulla tovaglia antipasti a volontà, nell'aria di fritto tutte le nostre chiacchiere.
"Oddio, eccone un altro!" la solita frase per la solita
mercanzia, qualche sorriso che significa "ti
prego, non sono razzista, io sono con te, faccio il tifo per te ma ti prego, l'ennesima cianfrusaglia
no".
"Fratello, ciao! Compra?
Ciao miss mondo, bello questo, dai!"
Sono stanca, il locale è rumoroso, sento e non sento, un piatto pieno di
mozzarelle finisce il suo giro mentre la mia
amica tiene banco sulla sua vita. Il ragazzo africano si aggiusta il cappello e dice che in Sicilia tutti buoni, che quando
arrivato gente gentile, viva Sicilia, dice così, viva Sicilia. E poi offre alla mia amica due braccialetti
colorati "No soldi. Omaggio Sicilia" e sparisce tra i tavoli.
"Lasciali stare" faccio in automatico "che ti
tocca comprare tutto. Tra poco ritorna e ti chiede i
soldi".
La serata finisce, anche le nostre chiacchiere. La mia
amica ha indossato i braccialetti di perline verdi, giallo e rosse come la
bandiera del Senegal. Il ragazzo non è più tornato. Omaggio Sicilia, viva Sicilia.
E io sto male.
E io sto male.
(Non calpestare) |
"Saper donare"
RispondiEliminaAscoltare le loro storie
Sentire le loro parole
Guardarli negli occhi
Donando loro uno spazio mentale e materiale (un po' d'ombra sotto l'ombrellone) ho ricevuto Storie e Regali .