martedì 18 dicembre 2018

Keith Richards



L’erosione
cancellerà le Alpi, prima scavando valli,
poi ripidi burroni, vuoti insanabili
che preludono al crollo. Lo scricchiolio
sarà il segnale di fuga: questo il verdetto.
Rimarranno le pozze, i montaruzzi casuali,
le pause di riposo, i sassi rotolanti,
le caverne e le piane paludose.
Nel mondo Nuovo rimarranno, cadute
principali e alberi sintattici, sperse
certezze e affermazioni,
le parentesi, gli incisi e le interiezioni:
le palafitte del domani.
(da Concessione all’inverno di Fabio Pusterla


Oggi Keith Richard dei Rolling Stones compie settantacinque anni.
Festeggio le sue gambe secche dentro i pantacollant di pelle, il cinturone borchiato sulle anche e la bandana tra i capelli a cespuglio, bianchi e lunghi, anche la calvizie viene risparmiata ai rockers. Festeggio il rimmel che cola ai lati dei suoi occhi da uccello. Le rughe come falesie, cretti, ripidi burroni, le dita nodose sulla chitarra mentre la lingua di Mick ancora sbatacchia verso i fan in delirio.

Rimarranno i sassi rotolanti

Due settantacinquenni che non conoscono panchine e giardinetti, ma solo palco e cure detox, vincono il Tempo battendolo a ritmo.

(Start me up)



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