Allora voi, che volgerete
lo sguardo verso di noi dalle vette
dei vostri tempi splendidi, come chi scruta una valle
che non ricorda neppure di avere percorsa:
non ci vedrete, dietro lo schermo di nebbie.
Ma eravamo qui, a custodire la voce.
Non ogni giorno e non in ogni ora
del giorno; qualche volta, soltanto,
quando sembrava possibile
raccogliere un po’ di forza.
Ci chiudevamo la porta
dietro le spalle, abbandonando
le nostre case sontuose
e riprendevamo il cammino, senza meta.
("A quelli che verranno" di Fabio Pusterla)
Che tempo strano, vero? Un tempo fatto di tutti i tempi, sole e pioggia, freddo e caldo insieme, Véstiti a strati e usciamo, ombrello e sandali come equipaggiamento, in caso, portati un golf.
Che mondo lasciamo, che mondo strano, questo, di allarmi e invasioni, di freddo e di caldo, di nero e di bianco.
(bacio sulle rovine) |
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