Una poesia, una notizia e una foto per guardare alla realtà scandendola in tre momenti, come succede nel poco spazio di un haiku giapponese. Ogni giorno. La poesia è nelle cose di tutti i giorni. "Cuscino di pietra/accompagno/nuvole" (Santōka 1882-1940)
martedì 25 settembre 2018
La zampa dentata dell'acero
E la zampa dentata dell'acero
sguazza negli angoli tondi,
e con le ali delle farfalle
si possono decorare muri.
Esistono vive moschee,
e solo adesso ho capito:
siamo forse una Hagia Sophia
con occhi innumerevoli.
(da "Quasi leggera morte" di Osip Mandel'štam)
Mi devo proteggere, ho pensato svegliandomi dall'incubo, io sulla soglia della cantina di una casa, nel sogno casa mia, e che guardavo la catasta umana, corpi su corpi di naufraghi migranti, ancora impanati di sale e sabbia, avevo davanti una gamba, una mano, un vecchio mobile, tutti scarti. E la voce che non usciva.
Mi devo proteggere, ho pensato sentendo la radio le notizie, un decreto approvato all'unanimità, ancora negli occhi la mia tragedia-istallazione e il latte che si raffreddava, mi devo proteggere.
Lo faccio con i versi di un poeta che custodiva le sue poesie nel cuscino, nascondiglio domestico che salvò le sue parole lucenti come smalto dalla censura e dall'oblío.
e solo adesso ho capito:
siamo forse una Hagia Sophia
con occhi innumerevoli.
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