giovedì 16 agosto 2018

La vita delle persone


Perché la pioggia, perché il vento e le pianure
notturne, l'erba gialla, il respiro. Quell'acqua
che scroscia nei vicoli, e i prati. Perché
non c'è tregua, o domani. Soltanto
le sbarre, la gabbia di un io.
L'inferno è non essere gli altri,
guardarli passare e sparire nel niente:
un posteggio che piano si svuota, il cantiere del vento.
("Breve omaggio a Plutone" di Fabio Pusterla)


Meno male che ci sono i poeti che raccontano quello che siamo, quello che sono io, in questo preciso momento. Ora.
L'inferno è non essere gli altri, guardarli passare e sparire nel niente
Vorrei avere gli occhi delle mosche per guardare, scomporre la vita in micro monitor, capire le ragioni di ognuno. Ma posso solo leggere, leggere ancora questi versi Soltanto le sbarre, la gabbia di un io. L'inferno è non essere gli altri.

(gli altri)

2 commenti:

  1. "Nel Mondo Nuovo rimarranno,cadute principali e alberi sintattici,
    sperse certezze e affermazioni,
    le parentesi,gli incisi e le interiezioni:le palafitte del domani."
    Fabio Pusterla

    Annunziata

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  2. "Meno male che ci sono i poeti"
    grazie Susanna
    cari saluti Annunziata

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