martedì 5 giugno 2018

Zona Cesarini




Il tiro, maledizione, ribattuto
sulla linea nell’ultima convulsa
mischia a portiere
nettamente fuori casa, fuori causa, col dito
mignolo, con la spalla, con l’occipite, con
la radice del naso
dell’avversario accorso, guarda caso,
da metà campo – o forse (chi capiva
più niente con quel buio) dal compagno
che va in cerca di gloria
a scapito evidente degli schemi
non più tardi di ieri ribaditi
nella fantastica pace del ritiro
dal mister quando ancora
tutto, anche vincere, anche
azzeccare questo tiro teso, radente, tra decine
di gambe e lentamente
spalancando la bocca
correre verso il centro, rotolarsi
nell’erba, in lenta muta sfida stendere
le braccia al cielo era possibile…
("Zona Cesarini" di Giovanni Raboni)


In queste ore. Il sindacalista Soumaila Sacko ammazzato a Gioia Tauro, un governo che non ha avuto un gesto ufficiale di solidarietà per la tragedia, la parola pacchia usata a sproposito. 
In queste ore Balotelli si fa promotore di una campagna anti razzismo e con lui dovrebbero prendere posizione tutti i calciatori, qualsiasi colore o cresta in testa abbiano, unici modelli vincenti di una generazione di razzisti munita di scheda elettorale. Le parole della vecchia prof o del nonno partigiano oggi, dove consapevolezza e rispetto sono in zona cesarini, contano poco. 

(pacchia)

1 commento:

  1. Non di questo presente ora bisogna
    vivere-ma in esso si':non c'e'modo,
    pare,d'averne un altro, non c'e' chiodo
    che scacci questo chiodo...
    G.Raboni

    cari saluti
    Annunziata

    RispondiElimina