- in questa mia vacanza
quanto silenzio
(Momoko Kuroda 1938)
Oggi non ho niente da dire, da linkare, da commentare. Non mi è successo nulla di grave, tranquilli! O meglio, succedono troppe cose su cui dire o da linkare e commentare (vedi perizia sul corpo di Stefano Cucchi).
Sto come un gatto con la palla di pelo in gola, un cane al guinzaglio che raschia sulle mattonelle pur di non muoversi. O come la caldaia che non parte anche se la luce verde è accesa, la chiave che non gira bene, il motorino che tossisce invece di mettersi in moto. La bici con la catena che si sgancia, il cassetto incastrato, il cd che salta, il chiodo che non entra nel muro, la radio che fruscia e ieri non lo faceva...
Sto così, in posizione STAND BY, né su ON né su OFF, e mi osservo.
Sono riflessa nel vetro della porta che varco ogni giorno, quella che mi conduce in redazione, e che mi rimbalza quotidianamente la Susanna che vedono gli altri insieme a quella piccola scritta, "io", residuo di una parola attaccata e mezza sparita (rad-io?).
La mia didascalia.
(Io) |
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