sospinta dai remi.
Sopra i fiori.
(Sugita Hisajo 1890-1946)
Ero nel dormiveglia stamattina, un orecchio al cuscino e l'altro alla radio ovviamente sintonizzata su Radio3. Tra tutte, colgo la notizia di un avvenimento lontanissimo nello spazio e nel tempo eppure accadeva qui, all'angolo del mondo.
In Afghanistan hanno lapidato Rokshana, una ragazza di vent'anni promessa dai familiari a qualcuno per un matrimonio combinato, che cercava di fuggire tra le montagne.
La fuga fallisce, viene inseguita e acciuffata. Ieri, ripeto ieri, i talebani l'hanno lapidata fino ad ucciderla, pubblicamente, sulla piazza di Ghor.
Provo a cercare questo villaggio su Google, la mappa me ne mostra le coordinate geografiche, wikipedia mi dice che il suo nome significa 'montagna' e che conta qualche migliaio di abitanti. Poche cose per qualche casa grigio fango laggiù, in un posto così vicino e così lontano.
Una barca piena di fiori, dice l'haiku. Fiori per le tante persone in fuga dall'inferno e che, cercando vita e amore, trovano la morte. E noi, sulla riva del mare, a pensare se quelli che vediamo riversi sulla battigia, sono profughi o meno.
Rokshana RIP
(Aldilà) |
Nessun commento:
Posta un commento