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mercoledì 12 dicembre 2018

Politica della monnezza


Straniero, lo sguardo vagante
inquadra il Campidoglio
già colle, e a fianco
Santa Maria all'Aracoeli
che una scalinata folle
innalza al pari livello.
Riposa l'occhio per alcuni
istanti secolari, e noterai
la mole del Vittoriano
che schiaccia l'Aracoeli
contro il Campidoglio.
I monumenti "sgomitano"
e le loro "altezze" indicano
le quote del prestigio.
("Politica estetica" di Valentino Zeichen)


Ci sono città famose per lo skyline, a Roma il sole rosseggia dietro i colli di rifiuti.
Quando poi si aggiunge il fuoco, Nerone fu il primo, il panorama sa di plastica bruciata.
Aspetto i giorni subito dopo Natale, ricostruirò i banchetti e i doni portati in case sconosciute, saranno i rifiuti lasciati fuori e dentro cassonetti sbracati a cantare la carola natalizia, quanti erano a tavola, sarà piaciuto il nuovo telefonino, qualcuno ha lasciato le lenticchie, il panettone artigianale è sempre migliore di quello industriale...
Come nuovi Neroni guardiamo stracchi l'orizzonte, la montagna di monnezza  finalmente supera l'obelisco. È andato bene anche quest'anno.


(Monumento sotto casa)





martedì 20 novembre 2018

Porco mondo


Girotondo casca il mondo
casca la terra
si alza la Guerra.

La Guerra si alza
si sdraiano i vivi
si alzano i morti
i vivi diventano morti.

Come gioca la Guerra
oh guarda un bambino
sotto la terra.
("Girotondo" di Vivian Lamarque)


Monnezza. In effetti perchè ostinarmi a chiamarla col suo nome da vocabolario, immondizia, quando sembra affatto derivare da quel latino dolce e blasonato di immundus, immondo, ovvero qualcosa di indegno di esistere qui, tra noi, sulla nostra terra, ma che al contrario scaturisce da dentro, dar monno. Meglio il dialettale monnezza, violento e aggressivo come lo è l'uso elettorale che se ne fa.

(Porco mondo)



giovedì 22 dicembre 2016

Meteo al Campidoglio

Scrollando file
d'alberi lungo il Tevere
cade la grandine
(Sono Uchida 1924)

Notizie meteo. Una bufera sul Comune di Roma in queste ore sta lasciando i cittadini con la faccia da punto interrogativo. 
"Eppure è una giornata così bella!" diciamo in coro, sul portone di casa, occhi verso un cielo terso e un sole bello tondo, stretti nella sciarpa e un po' perplessi "Ci sarebbe un'aria dicembrina così piacevole e frizzantina..."

E la grandine? 
Il nero è verso il centro, sempre dritto e poi svolti a sinistra dopo Piazza Venezia, su quel colle che i nostri avi chiamarono Campidoglio. 
Sì. Grandine, fulmini e saette cadono solo lì, come una nuvola di Fantozzi formato magnum, come un cartone animato di quelli vecchi, come una barzelletta.
Ai piedi del colle, sempre nel sole, i romani vanno a lavorare schivando le solite buche e la solita immondizia. Ed ecco che si sente "unavocedalpopolo" e che, in quanto tale, verrà ascoltata di sicuro: possiamo mettere la "monnezza" nelle buche!!! Mi annullo nel traffico, preferisco insonorizzarmi le orecchie con il suo frastuono. Respiro la razione di smog come un balsamo.

E lassù?
Lassù piove sempre, povero Campidoglio. La giunta si riunirà su FB, e nottetempo, per deliberare la ricerca di un ombrello.


(Sarà...)