lunedì 14 settembre 2020

Primo giorno di scuola e altro



Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
(Gianni Rodari "Il primo giorno di scuola")


Oggi è il primo giorno di scuola per tanti bambini e ragazzi.

Come quei film americani di fantascienza, tutti alieni e tempo che si contrae a piacimento dello sceneggiatore, quando il presente diventa passato e i ricordi sono tutti ancora da vivere, mi piacerebbe che questo primo giorno facesse così, come quei film, che inglobasse nei suoi secondi, nei suoi minuti e in ogni sua ora il tempo perso degli assassini di Willy e di quel fratello di Caivano
Che tornati piccoli, questi doberman recuperassero del loro tempo ogni minuto, sbattendo quelle dure capoccette su paginette tutte da riempire.
Vedi piccolo mio? Sono solo tre letterine, belle e tonde, qui, scrivi sotto l'insetto a righe gialle e nere: A P E. Scrivi e poi leggi ad alta voce insieme a me: a p e. 
E da lì cominciare per ricominciare, e non fare ignobili cazzate in questa vita così corta, ma solo cose belle.

(è già ieri)




     

sabato 12 settembre 2020

Oggi alle 10


Dicono i fisici che la morte
sia presente da sempre in uno spazio esatto
posata accanto alla nascita come un lume o una mela
o un oggetto qualsiasi sopra un tavolo.
Che il tempo dunque non c'è e dobbiamo dire ora e poi
solo per non impazzire, un anno dietro l'altro
piegando i giorni dentro i calendari
pensando i loro numeri appiattiti
quando invece ronzano pieni di larve e miele.
(Da "Historiae" di Antonella Anedda)


Oggi alle 10, a Paliano, il funerale di Willy Monteiro Duarte. 

Quel lume, quella mela sopra il tavolo dovevano essergli più lontani, un ragazzino non dovrebbe poterli scorgere mai. Oggi alle 10 il nostro pensiero colpevole.

(RIP)

martedì 4 agosto 2020

Arcobaleni



Fu in una casa rossa:
la Casa Cantoniera.
Mi ci trovai una sera
di tenebra, e pareva scossa
la mente da un transitare
continuo come il mare.

Sentivo foglie secche,
nel buio, scricchiolare.
Attraversando le stecche
delle persiane, del mare
avevano la luminescenza
scheletri di luci rare.

Erano lampi erranti
d'ammotorati viandanti.
frusciavano in me l' idea
che fosse il passaggio d' Enea
(da "Il passaggio di Enea" di Giorgio Caproni)



In questi giorni di caldo torrido cerco di muovermi il meno possibile. Aspetto. Aspetto che qualcosa si manifesti.
L'arcobaleno sul ponte appena ricostruito a Genova, per esempio, un augurio, una preghiera laica, cosa meglio di un arcobaleno avrebbe potuto segnalare una rinascita?
Nel caldo ne appare un secondo, questa volta è un bimbo di otto anni. Siamo in spiaggia, in maremma, il piccolo cerca di fermare il padre che sta aggredendo un ragazzo senegalese.
E poi un terzo, a Roma, quando la sindaca si oppone fermamente alla costruzione di un museo sul fascismo.
Sono arcobaleni molto diversi, di una specie rara, ma come i "classici" fanno sognare, sperare in qualcosa di meglio. Per tutti noi. 


(colori nell'afa)





giovedì 16 luglio 2020

Relitti


Le occasioni per arretrare sono finite
si corica al tuo fianco l'orizzonte
e il sole non fa più rumore.
(da "La morte moglie" di Ivano Ferrari


Da due settimane il cadavere di un migrante ancora aggrappato alla prua di un'imbarcazione vaga nelle acque del Mediterraneo. I relitti umani di questa storia siamo noi. 

(luogo sacro)


lunedì 13 luglio 2020

Morire è nulla; perderti è difficile


Io sono come quella foglia, guarda, 
sul nudo ramo, che un prodigio ancora
tiene attaccata.

Negami dunque. Non ne sia rattristata
la bella età che a un'ansia ti colora,
e per me a slanci infantili s'attarda.

Dimmi tu addio, se a me dirlo non riesce.
Morire è nulla; perderti è difficile.
("La foglia" di Umberto Saba)


La Narodni dom era la sede delle organizzazioni degli sloveni triestini, cento anni fa come oggi fu data alle fiamme dai fascisti. Questa mattina il GR intervista Boris Pahor, autore di Necropolis, 107 anni, scrittore triestino di lingua slovena. Alla domanda "Lei riesce a dimenticare?" il testimone risponde: "La storia spiega, io spiego la storia".
(Trieste. Memoria in costruzione)





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