mercoledì 13 marzo 2019

13 marzo 2019




Al profumo dei pruni
d'improvviso, appare il sole
sul sentiero montano
(Bashō 1644-1694)


Ci sono dei giorni, né belli né brutti, che uno vorrebbe fermare. Sono perfetti, trasparenti come fatti di acqua limpida, i semafori sono verdi, qualcuno che non conosci ti sorride, non succede nulla di particolare alla fine, solo scorrono lisci, ora dopo ora. Nel calendario di ognuno sono rari e silenziosi questi giorni, se capitano non ce ne accorgiamo neppure.



(incontri)



martedì 12 marzo 2019

il mondo dei buoni


Dove va,
non avrà scampo
tra cielo e terra
quell'azzurra
e nera transumanza -
la storia umana
non la leggi bene, scienza,
non vede la tua lente
dentro quella consustanza
il sogno, l'agonia, la riluttanza
e quel tempo, a quella postura.
Eppure, eppure...
(In "Lasciami, non trattenermi" di Mario Luzi)

Tra le persone perite nell'incidente aereo molte erano impegnate in attività umanitarie. Ignorate dai più, troppo spesso venivano ostacolate o, peggio ancora, irrise. Ho trovato questi versi di Mario Luzi per ricordare ogni vittima, per cercare nelle parole di un poeta un appiglio, una ragione. Oggi muore un'umanità umana, ed è come se quest'accadimento tragico fosse l'allegoria sbilenca dei tempi che viviamo.
I versi di Luzi rimandano al famoso haiku di Issa:

è di rugiada
è un mondo di rugiada
eppure eppure

Luzi ne svela la forza, come se avesse voluto fermarsi per spiegarcela meglio, liberarla dalla costrizione della brevità, e da questo mondo fragile, tanto da essere di rugiada - riesce a salire quell' eppure eppure di resistenza a cui aggrapparci.


(Bosco di bambù)

venerdì 8 marzo 2019

8 marzo


Cascata di neve
si immerge e si solleva
corpo di donna
(Momoko Kuroda 1938)

È possibile condividere una festa? Dedico la parte che mi spetta della ricorrenza di oggi ai diritti di tutti, per chi soffre discriminazioni, per chi non è rappresentato o tutelato, per chi viene guardato con diffidenza. Auguri a tutti.

(Augurio?)

giovedì 7 marzo 2019

"Leggittima" difesa


Hanno sparato a mezzanotte, ho udito
il ragazzo cadere sulla neve
e la neve colpirlo senza un nome.

Guardare i morti alla città rimane
e illividire sotto il cielo. All’alba,
con la neve cadente dai frontoni
dai fili neri, sempre più rovina
accasciata di schianto sulla madre
che carponi s’abbevera a quegli occhi
ghiacci del figlio, a quei capelli sciolti
nei fiumi azzurri della primavera
("Hanno sparato a mezzanotte" di Alfonso Gatto)


La mia legittima difesa sarà "leggittima" con due g, nel senso di leggere, di lettura, di libri. Leggittima. La mia difesa dai cattivi continuerà attraverso, ad esempio,  un romanzo tenuto in mano, faccio il vuoto intorno, giuro, temuta come un super eroe o una zombie repellente. In una qualsiasi sala d'aspetto, in banca o in fila alla posta, a me non si avvicina nessuno. E la mia libreria che si intravede dalla finestra, allora? Funziona da anni da antifurto, ottimamente, chi mai scassinerebbe una casa coi libri dentro? Che mai può esserci di  buono da rubare nelle case di noi lettori, poveri freaks sopravvissuti che preferiamo la complessità alla pancia, un libro a un tweet. Che preferiamo morire in nome di tutto questo?


(Armi improprie)



martedì 5 marzo 2019

PPP



L'intelligenza non avrà mai peso, mai
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai
da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,
di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.
Mostrare la mia faccia, la mia magrezza -
alzare la mia sola puerile voce -
non ha più senso: la viltà avvezza
a vedere morire nel modo più atroce
gli altri, nella più strana indifferenza.
Io muoio, ed anche questo mi nuoce.
(In "Poesia in forma di rosa" di Pier Paolo Pasolini, Garzanti)

E oggi nasceva Pasolini. Le sue poesie civili ricorrono tutti i giorni, senza bisogno di nessi o notizie. Mi paiono ami infilzati, la cui punta ritorta fa suppurare ferite antiche che non sanano mai.

(Mamma Roma)