Immagini d'autunno.
Ho visto gli amici.
Vedrò mio padre.
(Iida Dakotsu 1885-1962)
Apro un haiku e mi ci ficco dentro.
Siamo in autunno, ma chi parla è nel periodo del grano e dei frutti dolci, l'estate, ovvero: la maturità. Alle spalle la primavera, gli amici, amici appena lasciati indietro, se ne può sentire ancora il vocìo. Davanti a me l'inverno rappresentato dalla figura anziana del padre.
Quattro stagioni per una vita. Per un selfie meravigliosamente preciso.
Anche troppo.
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(adesso) |
Affaticato
alla ricerca di un tetto
i fiori di glicine
(Bashō 1644-1694)
"Non siamo razzisti! Abbiamo paura!"
Di dodici donne, di cui una incinta, e di otto bambini (notizia QUI).
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(fiori di glicine) |
In questo tempo
mi abituo al lampo
e al viaggio
(Momoko Kuroda 1938)
Possibile assuefarsi così?
Possibile leggere di 4293 uomini, migranti, che solo nella giornata di ieri sono approdati dopo paura e fatica sulle nostre coste e continuare a fare le stesse cose di sempre, tipo colazione, telefonare, girare pagina o cliccare altrove? Possibile?
Sì. E' possibile.
Mille solo a Palermo di cui diciassette nella bara. Morti per le sevizie subite dai miliziani libici. Corpi martoriati per i pestaggi di adulti e bambini, sì, anche bambini. Una di loro aveva otto anni. Irriconoscibile. Possibile? Possibile.
Hanno appena smantellato il campo di Calais. Centinaia di persone con le loro povere cose in mano (zaini, giubbotti, borsoni), bambini che piangono, madri che piangono, uomini con gli occhi seccati. Possibile?
Possibile che questi uomini in fila verso il bus, le povere cose ammucchiate ai piedi, il tramonto giusto e lo sguardo di rimprovero proprio perfetto, ok, proprio quello, sia diventato uno slideshow di foto d'arte da condividere e twittare (clicca QUI), possibile?
In questo tempo ci si abitua al campo, al lampo, al viaggio. A tutto.
Possibile.
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(chi siamo?) |
Guardando qualcuno
che arriva solo
strada di fango
(Santōka 1882-1940)
Santōka ascoltava la radio, conosceva la musica jazz - lo scrive sul suo diario - non credo proprio sia mai andato al cinema ma il suo haiku di oggi può essere letto come un finale di una sceneggiatura, micro, ma altamente suggestiva, o no?
La solitissima capacità di suggestione di un haiku. E oggi esagero...
Ieri sono andata al cinema.
Tra i vari trailers e coming soon che precedevano, mio malgrado, lo spettacolo, spiccava una scenetta realizzata ad hoc, che pubblicizzava il genere serie, non una in particolare ma tutte, ma proprio tutte, le serie tv. E dove aspiranti attori, presi dalla strada, ovvio - e che bisogna fare l'Accademia? e che bisogna sapere l'italiano, l'inglese o la grammatica? - presi dalla strada dicevo, - ma proprio quella sotto casa di strada, eh? - insomma, alcune emozionate nullità, davanti a un regista impersonato da Stefano Accorsi, aspiravano a un ruolo qualsiasi basta che fosse uno di una serie. La scenetta vuole sorprenderci: un individuo dall'aria truce, tutti capiscono che è lui, l'attore di Gomorra!!!, entra in scena alle spalle delle provinanda, scherza con uno stentato vocabolario e qualche grugnito di tipo malavitoso da sotto la sua cresta di capelli rasata e cattivona, mentre la tizia si sdilinquisce, ha tipo un mancamento dall'emozione. Accorsi si bea di questa realtà che entra nella finzione, ooooooh, di questa rosa purpurea del Cairo made in Scampia.
Ora. Perché? Gomorra a parte (chi mi segue sa cosa ne scrissi ma clicca pure QUI) ma perchè?
Perché proiettare una pubblicità sul genere serie-tv, genere che ha cannibalizzato il cinema stesso, al cinema?
Perché nessuno dice che le serie sono fatte in serie? E che hanno ridotto le uscite serali tra amici facendo rintanare un po' tutti? E che un sacco di cinema indipendenti, piccoli, con una programmazione pensata, chiudono, anche loro, in serie?
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(Fatti in serie) |
In autunno avanzato,chissà cosa sta facendo il mio vicino?(Bashō 1644-1694)
Chissà chi sarà veramente questo tizio che mi vende i fiori? E se è vero che i kamikaze si devono mimetizzare per sembrare innocui... allora, quello del piano di sotto, elegante e con la camicia sempre stirata, così silenzioso... non è fin troppo silenzioso? E quello che mi ha appena urtato e va di corsa, da dove scappa? Sta scappando, giusto?E quella là con quel velo sempre in testa su e giù dalla moschea, non me la conta giusta con tutti quei bambini. Piccoli loschi figuranti? E se poi "il mio vicino" si ingrandisce fino a diventare grande come una nazione intera tipo la Turchia, se si ingigantisce ancora fino a diventare grosso come la Russia con il suo impenetrabile capo di stato, i giochi strategici globali contro l'Isis si schianteranno come un aereo al suolo.
Il sospetto dilaga, i contorni si confondono nella nebbia di questo "autunno avanzato" dell'umanità. Cosa sta facendo il mio vicino? Da quale parte sta? E io, dove mi metto io?
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(Chi c'è lì dietro?)
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