lunedì 5 gennaio 2015

Pino

Chi mi conosce bene, conosce la mia passione per Pino Daniele. Amo le sue canzoni da sempre, ci canto "sopra" ogni volta che mi capita di ascoltarle.
L'anno scorso, all'improvviso, lo incrociai mentre attraversava in direzione di un bar, a Roma. Per la prima volta, dopo una trentina d'anni, lì, davanti ai miei occhi. Pino.
Ho provato un tuffo al cuore indimenticabile, come quando ci si imbatte inaspettatamente in un vecchio amore che non si ha il coraggio di avvicinare.
È tutto. 

Je sto vicine a te (cliccaci su)


venerdì 2 gennaio 2015

Ombre

Giorno d'inverno -
sul cavallo
un'ombra di gelo
(Bashō 1644-1694)




Ripenso al discorso di fine anno di Giorgio Napolitano. 
Tra le tante cose, oltre ai prevedibili riferimenti ora all'economia, ora ad alcuni uomini di grande valore, dice: "ho il dovere di non sottovalutare i segni dell'affaticamento e le incognite che essi racchiudono, e dunque di non esitare a trarne le conseguenze (...)" eccetera eccetera. 
Le incognite.
Rimugino ancora su questa parola che ha donato una screziatura privata e umana a un discorso pubblico - dieci milioni di persone in ascolto - pronunciata sommessamente con un tratto, consueto, di signorilità. 
E con assoluta, e grande, semplicità. 


(Calendario. Sotto casa.)













giovedì 1 gennaio 2015

Primo giorno

Abbandono le gambe nel mare agitato
fine di un viaggio
l'inizio di un altro
(Santoka 1882-1940)




Questo primo giorno del 2015 mi faccio accompagnare dal mio filosofo preferito che chi mi segue da tempo già conosce: Taneda Santoka. Per i nuovi arrivati un po' della sua storia e del suo cammino QUI. Quale haiku migliore? Ancora tantissimi auguri, i vostri me li sto leggendo su FB e su TW, grazie di tutte le cose belle che mi avete scritto e inviato!
Allora, andiamo avanti. Passo dopo passo, dentro questo nuovo anno.



(Porta fortuna. Pare...)

mercoledì 31 dicembre 2014

2015 auguri

Nel mezzo della raccolta di poemi e di haiku
senz'ordine
la siesta
(Shiki 1867-1902)




I miei auguri per il 2015 ve li spedisco con questo haiku di Shiki. 
Approfitto allora di questa "siesta", di questo spazio limbico tra un anno e l'altro, come quello di oggi 31 dicembre, e vi auguro che le vostre cose "senz'ordine" trovino la loro giusta collocazione. O un posto, anche un po' strettino, dove sistemarsi al meglio, che va bene lo stesso!

Meravigliosa quella "siesta" ritagliata nel caos, ve la dedico tutta! Rileggendo l'haiku si possono intravedere tanti mondi: chi, ad esempio, annaspa tra gli scatoloni di un trasloco e si butta un momento sul divano, chi si prende una pausa dopo essersi a lungo arrovellato su strategie di lavoro, su come sbarcare il lunario o su un amore incasinato... Ci vedo anche tutti coloro che, esausti dopo un anno difficile come questo 2014, si girano con la testa all'indietro per osservare, da fermi, il carico di fatiche sopportato fin qui.

Proposito: anche per il prossimo anno il DAILYHAIKU sarà on line. L'intento di questo blog era trovare il "mio" punto di osservazione sulle cose che mi circondano, con un modo in soggettiva e in stralunata empatia con lo sguardo sapiente e quieto di questi antichi filosofi zen. Un luogo minuscolo, tipo il piccolo giardino che da sempre desidero.
Mi sembra di essere sulla strada giusta e l'affetto e l'attenzione crescenti che mi dimostrate, mi invitano a non interrompere dopo un anno esatto come, sulle prime, mi ero prefissata. 
Ci provo ancora, quindi. Vedremo.
Per seguirmi nelle uscite del 2015 iscrivetevi su google+ o alla mailing list in alto a destra. È il modo più sicuro per rimanere aggiornati e mi offre un riscontro tangibile e gratificante della vostra lettura.

Grazie e ancora i miei più cari auguri con quest'altra preziosa gemma di Masaoka Shiki, a modo suo, un po' capodannesca.

Sopra le cime degli alberi
in lontananza
scoppiano fuochi d'artificio

Auguri!!!



(Buon 2015!)








martedì 30 dicembre 2014

Cena zen

"Prendete la luna"
dice il bambino,
piangendo.
(Issa Kobayashi 1763-1827)




Sono reduce da una serata di quelle natalizie, quelle che toccano a tutti, dove il piccolo di casa si è letteralmente appeso alle guance di un'amica dei genitori, impassibili e con lo sguardo costantemente apprensivo ma sempre altrove. 
Il piccolo imperatore ha dettato legge in fatto di orari, tenuto banco, trascinato ogni due minuti la nonna-schiava non so dove e praticamente scelto gli argomenti della conversazione, ovvero: se non si parlava di lui, urla belluine.
"Prendetegli la luna voi, che io ripasso tra venti anni! Auguri!" e, ancora sbocconcellando il panettone, mi infilavo il cappotto lasciandomi alle spalle scartocci, profumo di arance e i due amici, con lo sguardo sempre altrove, e che ripetevano il mantra "è un po' stanco".
Mai come me. 


(Dal mio bagno: luna zen. Ma io no)