venerdì 21 novembre 2014

Ho dei libri!

Ho del riso
dei libri 
e persino del tabacco.
(Santoka 1882-1940)





Da oggi in poi, quando vorrò parlarvi di qualche libro che mi passa tra le mani e che mi colpisce, userò questo haiku come come sigla del post. Del resto, sono o no una... radiofonica?

Ho scoperto il "mistico drop-out" Taneda Santoka traducendolo, haiku dopo haiku, dall'inglese, perdendo ovviamente le assonanze e il ritmo giapponese dei tre ku, ma cercando di recuperare almeno lo "spirito" di questo maestro zen.
Sono risalita al suo diario, edito da una piccola casa editrice americana, e ho ricostruito, per chi mi segue, l'esistenza del monaco "in cammino" dagli occhiali tondi. Grande esperto di fallimenti umani (riuscì a far implodere in un colpo gli affari della piccola distilleria ereditata dal padre e il matrimonio) e della fatica della solitudine, l'alcolista pieno di rimorsi e il grande amante degli onsen e dei grilli (digita Santoka nell'archivio). 
E così, ho imparato a riconoscere e ad ammirare la sua fermezza - tratto insospettabile vista la sua storia - e la sua finezza letteraria, pur mediata dalla traduzione inglese. 
I piccoli mondi descritti in modo cristallino e il sentirsi così poco zen, così inadeguato...

Insomma, questa novità dello "haiku-sigla" per dirvi che oggi vi parlerò di un romanzo appena uscito. Anzi, NON vi parlerò di un romanzo appena uscito perchè non l'ho ancora letto. Ma a certi autori va la fiducia a priori. 
Vi saluto, passerò il mio weekend in ottima compagnia! Ho del riso, dei libri e persino del tabacco!


(Philip Roth, Santoka e... la radio, cliccando QUI!)














giovedì 20 novembre 2014

Eternit

Scuotiti o tomba!
La voce del mio lamento
il vento dell'autunno
(Bashō 1644-1694)



Dopo quaranta anni di ricostruzioni dei fatti, ieri si è chiuso il processo Eternit con una sentenza inaspettata: annullata la condanna all'industriale svizzero. 
I parenti delle "vittime", così ancora vogliamo chiamarle nonostante tutto, vedono sfumati i risarcimenti economici e morali. Da quello che capisco non c'è nessun colpevole. Ma può essere prescritto un reato del genere? 
Rimangono tremila morti.

Nord: "Eternit", nel cui nome già c'era un senso di tombale, di eterno.
Sud: "Terra dei fuochi", fuochi fatui e fiamme eterne
"Eternità", come per i processi in Italia.


("Le sette torri celesti". L'eternità secondo Anselm Kiefer )


mercoledì 19 novembre 2014

Medicine

Continuo a tossire
non c'è nessuno 
che mi batta la schiena
(Santoka  1882-1940)




Non ho grandi certezze, figuriamoci in materia religiosa, ma mi è dispiaciuto immaginare lo smarrimento di qualche malato credente dopo le dichiarazioni del grande scienziato Umberto Veronesi (leggi notizia qui).
Detto questo, oggi una piccola ottima informazione in campo medico. Nelle farmacie di Roma, Milano, Varese e Torino, città che aderiscono al progetto Bancofarmaceutico, sono visibili contenitori che raccolgono medicinali usati e non scaduti, da destinare a chi non ha soldi per acquistarli.
Quando un'iniziativa che parte dal basso è chiara, non degenera in pollai ideologici ma è, e rimane, di pura solidarietà. Tutte le informazioni e un elenco chiaro delle farmacie a cui lasciare i propri farmaci usati e non scaduti QUI.
Tutto qui. Facile facile. Io vado...


(Dalla mia scrivania: malatina ma con netti segni di ripresa)




martedì 18 novembre 2014

Vestigia

Vestigia di sogni
dei Romani - cadono
le foglie rosse
(Sono Uchida 1924)



Chi meglio di Uchida, il poeta che per anni ha lavorato a Roma come diplomatico, può raccontare di "vestigia di sogni" classici...nel Dailyhaiku?
Uso questi tre versi dalle foglie rosse, che ora immagino dei platani e non più degli aceri giapponesi, per raccontarvi un incontro speciale di sabato sera e mettere ordine su un paio di cose che mi sono mulinate in testa sull'uso dei classici.

Ho avuto il piacere, e quando il lavoro si coniuga a questo è un momento per me di vera festa, di conoscere il collettivo teatrale Anagoor e presentare al pubblico romano questo ultimo "Virgilio brucia" al Teatro Vascello.
Ora vi racconto come "funziona" lo spettacolo ovviamente secondo la mia lettura.
Lavorando su vari livelli, gli Anagoor dividono l'ora e quaranta di suggestioni virgiliane in due macro sezioni e in una zona centrale.

La prima sezione è caratterizzata dall'uso di registrazioni audio e video che dialogano con cori tradizionali croati, di rara perfezione, in scena. Video-episodi di ambiente scolastico si intersecano al momento teatrale, musica, multilinguismo e frammenti letterari, tratti da Kiš e Broch, ci parlano delle grandi tragedie dell'umanità.
Poi assistiamo a quella che definirei zona centrale, bellissima e struggente, ispirata alla discesa agli inferi virgiliana. Attori e spettatori, ombre immobili, guardano allo "spettacolo" di un video dove una natura serializzata negli allevamenti intensivi sembra solo dover nascere per dover morire.

Nei video ho ritrovato Mondrian, nei panneggi e nella scenografia Bill Viola, Giorgione e Alma Tadema e i toni lividi e "ideali" suggeriscono un'estetica di neo-neo-neo classicismo.  


(Nella letteratura!)



Infine arriviamo alla seconda sezione dove Virgilio, l'attore Marco Menegoni, con un microfono ad asta declama in latino, davanti a Ottaviano e alla sua corte, immobili e in silhouette, il sacco di Troia, la fuga di Enea con il padre e il figlio e la moglie Creusa. Urla la sua verità come al muto cospetto della Storia. 
Virgilio brucia.
Ascoltiamo ritmo e pronuncia, le aspirazioni e tutti i suoni duri di un latino vitale e focoso e, aiutati dai sottotitoli riusciamo a comprendere, non più solo empaticamente, tutto il dolore del mondo attraverso quella che chiamavamo, fino a poco prima, lingua "morta". 
Respiriamo nelle stesse pause di Menegoni e partecipiamo attoniti a un lutto eterno che, perpetrandosi nelle forme più varie, sarà anche il "nostro" lutto. 
E' urgente un uso non feticistico dei classici. Che siano reperti archeologici o letterari, non dobbiamo permettere che  ammuffiscano negli archivi delle biblioteche o nelle soffitte dei musei. Per me, come dicevo QUI a proposito dei bronzi di Riace, meglio un rischio ammaccatura ma in giro per il mondo! E' urgente proprio in questa nostra epoca dove la tendenza è quella di starsene chiusi a casa davanti al pc, inchiodati a una pagina di wikipedia e pensare di avere "già" visto tutto, "già" capito tutto, "già" studiato tutto. 
Come è urgente e "bruciante" leggere la letteratura seria, quella dove non si trovano risposte ma solo domande. E' un lavoro faticoso e aristocratico (beninteso, per me è la comunità dei lettori, sempre più ristretta, quella dei veri aristoi). 

Con questo "Virgilio brucia" gli Anagoor (sito) hanno dato un contributo suggestivo, e quando una lingua morta genera vita è un gran bel momento! 


       







  

lunedì 17 novembre 2014

Scorrendo con l'acqua

Scorrendo con l'acqua 
ho camminato
fino al villaggio
(Santoka 1882-1940)



Oggi Santoka sembra scorrere proprio insieme all'acqua, lungo l'argine di un fiume, in uno haiku dal sapore autobiografico che ci comunica una luminosa immagine zen di armonia con l'universo.
Al contrario, per noi questi sono giorni bui di acqua e fango. Smottamenti, frane, esondazioni e allagamenti. Colpa del clima? Colpa del malaffare e della cementificazione? Dell'inquinamento? Sì, forse, non sappiamo, bene non capiamo. 
Giriamo pagina, l'imbarazzo dei razzismi in aumento esponenziale, la gente in piazza, gli scioperi...

Così, questa acqua che ci affoga, questo fango e questa melma che tracimano dalle foto sulle prime pagine diventano la rappresentazione "plastica" di una crisi non solo economica in cui naviga questo Paese. 


(S O S)*


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Foto scattata ieri pomeriggio Stazione Tor di Quinto