mercoledì 19 novembre 2014

Medicine

Continuo a tossire
non c'è nessuno 
che mi batta la schiena
(Santoka  1882-1940)




Non ho grandi certezze, figuriamoci in materia religiosa, ma mi è dispiaciuto immaginare lo smarrimento di qualche malato credente dopo le dichiarazioni del grande scienziato Umberto Veronesi (leggi notizia qui).
Detto questo, oggi una piccola ottima informazione in campo medico. Nelle farmacie di Roma, Milano, Varese e Torino, città che aderiscono al progetto Bancofarmaceutico, sono visibili contenitori che raccolgono medicinali usati e non scaduti, da destinare a chi non ha soldi per acquistarli.
Quando un'iniziativa che parte dal basso è chiara, non degenera in pollai ideologici ma è, e rimane, di pura solidarietà. Tutte le informazioni e un elenco chiaro delle farmacie a cui lasciare i propri farmaci usati e non scaduti QUI.
Tutto qui. Facile facile. Io vado...


(Dalla mia scrivania: malatina ma con netti segni di ripresa)




martedì 18 novembre 2014

Vestigia

Vestigia di sogni
dei Romani - cadono
le foglie rosse
(Sono Uchida 1924)



Chi meglio di Uchida, il poeta che per anni ha lavorato a Roma come diplomatico, può raccontare di "vestigia di sogni" classici...nel Dailyhaiku?
Uso questi tre versi dalle foglie rosse, che ora immagino dei platani e non più degli aceri giapponesi, per raccontarvi un incontro speciale di sabato sera e mettere ordine su un paio di cose che mi sono mulinate in testa sull'uso dei classici.

Ho avuto il piacere, e quando il lavoro si coniuga a questo è un momento per me di vera festa, di conoscere il collettivo teatrale Anagoor e presentare al pubblico romano questo ultimo "Virgilio brucia" al Teatro Vascello.
Ora vi racconto come "funziona" lo spettacolo ovviamente secondo la mia lettura.
Lavorando su vari livelli, gli Anagoor dividono l'ora e quaranta di suggestioni virgiliane in due macro sezioni e in una zona centrale.

La prima sezione è caratterizzata dall'uso di registrazioni audio e video che dialogano con cori tradizionali croati, di rara perfezione, in scena. Video-episodi di ambiente scolastico si intersecano al momento teatrale, musica, multilinguismo e frammenti letterari, tratti da Kiš e Broch, ci parlano delle grandi tragedie dell'umanità.
Poi assistiamo a quella che definirei zona centrale, bellissima e struggente, ispirata alla discesa agli inferi virgiliana. Attori e spettatori, ombre immobili, guardano allo "spettacolo" di un video dove una natura serializzata negli allevamenti intensivi sembra solo dover nascere per dover morire.

Nei video ho ritrovato Mondrian, nei panneggi e nella scenografia Bill Viola, Giorgione e Alma Tadema e i toni lividi e "ideali" suggeriscono un'estetica di neo-neo-neo classicismo.  


(Nella letteratura!)



Infine arriviamo alla seconda sezione dove Virgilio, l'attore Marco Menegoni, con un microfono ad asta declama in latino, davanti a Ottaviano e alla sua corte, immobili e in silhouette, il sacco di Troia, la fuga di Enea con il padre e il figlio e la moglie Creusa. Urla la sua verità come al muto cospetto della Storia. 
Virgilio brucia.
Ascoltiamo ritmo e pronuncia, le aspirazioni e tutti i suoni duri di un latino vitale e focoso e, aiutati dai sottotitoli riusciamo a comprendere, non più solo empaticamente, tutto il dolore del mondo attraverso quella che chiamavamo, fino a poco prima, lingua "morta". 
Respiriamo nelle stesse pause di Menegoni e partecipiamo attoniti a un lutto eterno che, perpetrandosi nelle forme più varie, sarà anche il "nostro" lutto. 
E' urgente un uso non feticistico dei classici. Che siano reperti archeologici o letterari, non dobbiamo permettere che  ammuffiscano negli archivi delle biblioteche o nelle soffitte dei musei. Per me, come dicevo QUI a proposito dei bronzi di Riace, meglio un rischio ammaccatura ma in giro per il mondo! E' urgente proprio in questa nostra epoca dove la tendenza è quella di starsene chiusi a casa davanti al pc, inchiodati a una pagina di wikipedia e pensare di avere "già" visto tutto, "già" capito tutto, "già" studiato tutto. 
Come è urgente e "bruciante" leggere la letteratura seria, quella dove non si trovano risposte ma solo domande. E' un lavoro faticoso e aristocratico (beninteso, per me è la comunità dei lettori, sempre più ristretta, quella dei veri aristoi). 

Con questo "Virgilio brucia" gli Anagoor (sito) hanno dato un contributo suggestivo, e quando una lingua morta genera vita è un gran bel momento! 


       







  

lunedì 17 novembre 2014

Scorrendo con l'acqua

Scorrendo con l'acqua 
ho camminato
fino al villaggio
(Santoka 1882-1940)



Oggi Santoka sembra scorrere proprio insieme all'acqua, lungo l'argine di un fiume, in uno haiku dal sapore autobiografico che ci comunica una luminosa immagine zen di armonia con l'universo.
Al contrario, per noi questi sono giorni bui di acqua e fango. Smottamenti, frane, esondazioni e allagamenti. Colpa del clima? Colpa del malaffare e della cementificazione? Dell'inquinamento? Sì, forse, non sappiamo, bene non capiamo. 
Giriamo pagina, l'imbarazzo dei razzismi in aumento esponenziale, la gente in piazza, gli scioperi...

Così, questa acqua che ci affoga, questo fango e questa melma che tracimano dalle foto sulle prime pagine diventano la rappresentazione "plastica" di una crisi non solo economica in cui naviga questo Paese. 


(S O S)*


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Foto scattata ieri pomeriggio Stazione Tor di Quinto














venerdì 14 novembre 2014

Fiori di glicine

Affaticato
alla ricerca di un tetto
i fiori di glicine
(Bashō 1644-1694) 



"Qui non entrare, non è per voi!" questo simpatico motto di accoglienza era all'indirizzo degli stranieri che ieri mattina gravitavano dalle parti di un bar di Tor Sapienza. Nella polveriera che è diventato nelle ultime settimane questo quartiere romano, la miccia si è riaccesa subito e in poco tempo si è passati alla rissa, poi ai lanci di bottiglie e pietre.     
Come soluzione - ripeto 'soluzione' - nel pomeriggio di ieri si è deciso di trasferire altrove tutti gli ospiti del centro di accoglienza del quartiere, sbarcati in agosto fuggendo da Etiopia, Somalia, Gambia e Guinea.
Leggo lo sconsolato sfogo della presidentessa della cooperativa "Il sorriso" che denuncia il razzismo di una periferia che pensa di risolvere con questo misero sgombero i suoi problemi, di altre malinconiche testimonianze sui fatti di questi giorni, dell'arrivo annunciato di Borghezio, di Alfano, leggo delle lacrime degli operatori. La notizia che vi linko QUI dice testualmente che il trasferimento delle ottanta persone "è cominciato con lo spostamento dei minori non accompagnati".
Minori non accompagnati. Ovvero quarantacinque ragazzini orfani e soli. 
Che pensano degli adulti? Che adulti diventeranno? 
Tristezza e vergogna. Altro che "fiori di glicine"!



(Abbandonati per strada)


















giovedì 13 novembre 2014

Stelle e rosette

L'inizio dell'autunno -
Un velo di nubi attraversa
miriadi di stelle.
(Iida Dakotsu 1885-1962)


Sarà forse perchè l'autore dello haiku di oggi nacque in un villaggio ai piedi del Fuji, il monte simbolo del Giappone da sempre rappresentato con una bella luna piena che lo incorona tra nuvole sottili, che la natura che ci descrive sembra sempre in perpetuo movimento.

Alle ore 17.04 di ieri pomeriggio la navicella spaziale della missione Rosetta si è posata sul nucleo di una cometa dal nome 67P qualcosa. Una missione spaziale mai tentata prima che ci darà via via informazioni da 500 milioni di chilometri di distanza. Viaggio lunghissimo di dieci anni, manovre durate sette ore, atterraggio di fortuna.
Se tutto va come deve andare, fino a marzo 2015 la sonda scatterà foto a ripetizione, come un piccolo paparazzo davanti a una, è il caso di dirlo, "star" meravigliosa, e vecchiotta al punto di essere capace di raccontarci come nacque il sistema solare.
Dalla stele di Rosetta alle stelle di Rosetta ne abbiamo fatta di strada per "leggere" il mondo. Bello poter dire: "c'ero anch'io!" e immaginare  un futuro incantato e incantevole! Vi offro questo link con il suono vero di una stella pulsar. Cliccando QUI si fa un piccolo viaggio mentale, ve lo assicuro...


(Rosetta. Stanziale ma croccante)