giovedì 25 marzo 2021

I giorni di Dante

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita. 
3

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura! 
6

Tant’è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ ho scorte. 

Per me Dante è un po’ di casa, il parente scontroso, e spesso oscuro, che mi osservava dagli scaffali dello studio di mio padre. Il fumo delle sigarette rendeva la stanza un “altrove” casalingo, la concentrazione nell’analisi dei versi simile a una meditazione quotidiana, interrotta solo dal giro del cucchiaino nel caffè. Questo è Dante per me, giunta nel mezzo, e questo lavoro radiofonico (QUI▶️) l’ho dedicato a me (lo ammetto) e all’atmosfera in cui ho vissuto per tanti anni. E ora lo rispolvero per voi, con il mio abbraccio, in questo giorno di festa che cade nel calendario di una dannata pandemia che riporta a incertezze antiche.

                                                             (Inferno, paradiso o purgatorio?)
   


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