In questa calma di piena luce
che si allarga
così compatta che cederle quietamente
è forse necessario,
come indugiare senza significato
a fissare il catrame bollente
o intontirsi di giallo
con l’occhio immobile al sole sulle rotaie.
E’ ancora possibile
smorzarsi senza strappi
fino al margine della coscienza.
Legare il cervello alle vene nei polsi
e sfaldare il pensiero:
sfaldarlo prima del pomeriggio
ma con la pazienza orizzontale
delle strade sdraiate senza respiro
nella piana di sole
che scende su questa curva di piazza
e investe i tetti delle macchine
trovare il secondo.
(Milo De Angelis)Cammino per Milano, sembro un cane allegro. Nella testa i miei poeti, le opache biciclette di Antonia Pozzi, il dopoguerra di Raboni che ancora si intravede su certe facciate, i condomini severi e grigi, i luoghi cari di mia madre piccola (le strane provviste di quegli anni, formaggio fuso, marmellata
senza zucchero, pane senza lievito,/ immagini della città oscura, della città sbranata/
così dolci, ricordo, al nostro cuore).
E quella giovinezza tutta nella luce di una città al tramonto di Vittorio Sereni. Godo della mia passeggiata milanese, l'occhio immobile al sole sulle rotaie.
(Uscendo dalla metro) |
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