venerdì 3 maggio 2019

La fine di una vita sognata



Pace forse è davvero la tua
e gli occhi che noi richiudemmo
per sempre ora riaperti
stupiscono
che ancora per noi
tu muoia un poco ogni anno
in questo giorno
("3 dicembre" di Vittorio Sereni)



Vittorio Sereni, molti anni dopo la morte di Antonia Pozzi, scriverà questa breve poesia intitolandola “3 dicembre”, data del suicidio dell'amica, dove dolore e stupore paiono rinnovarsi ogni anno, in un ciclo continuo di sofferenza. 
Con oggi si chiude la piccola serie di appuntamenti radiofonici dedicati alla vita della poetessa alpinista, vita da lei stessa definita "vita sognata". Di tutte le cose che ho letto e riletto, sue e sulla sua figura, a colpirmi, al contrario di quello che si può forse immaginare, è proprio la vitalità di Antonia. In ogni suo testo sembra annodare il buio alla luce e lo fa con una tale forza caparbia da sorprendermi a ogni rilettura, come se quel suo gesto energico lo vedessi, lo potessi sentire. Una vita così amata da risultarle insostenibile.


    







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