lunedì 18 marzo 2019

Mario Marenco


Spunta dalla radio
una canzone di quando
stavo diventando grande
(Santōka 1882-1940)


Marenco mi è riapparso a sorpresa tempo fa, nella sede dove lavoro, dentro l'ascensore di Via Asiago. Stessi capelli dritti e rossi, mi disse che era capitato nei suoi vecchi studi per un'intervista, io gli ho fatto un inchino per gioco. Abbiamo condiviso qualche piano sorridendoci, gli ho taciuto che un giorno di anni e anni prima mi sollevò di peso portandomi in giro per tutti i corridoi del secondo piano di viale Mazzini. Sorridevo e lo osservavo. Un po' di Sgarambona e un po' di Riccardino, un po' di Buttiglione e di Aristogitone - e un po' dell'architetto - convivevano ancora dentro quella sua testa spettinata e geniale, fuoriuscivano attraverso la voce, come a prendere aria, e poi se ne tornavano dentro, passando dagli occhi, sempre mitemente allucinati.


(Alto gradimento)




1 commento:

  1. Penso che ricorderai per sempre quei momenti fortunati della tua vita.

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