giovedì 20 dicembre 2018

Presepi e manovra


Tra l'ombra degli alberi
si sposta la mia ombra
luna d'inverno
(Shiki 1867-1902)


Nelle vetrine dei negozi, nelle piazze, sulle librerie casalinghe, sulle foto postate, guardo i presepi. In pasticceria capanne di zucchero e cioccolato, i dettagli filologici, preziosi, di quelli in terracotta, gli zampognari e l'omino con la fisarmonica che sembrano veri musicisti. Un mucchietto di pecore, al discount, te lo porti via con novantanove centesimi, gesubambini saldati alle mangiatoie, le braccine aperte, madonne dalla testa reclinata e sangiuseppe dall'aria perplessa. Mucchette e asinelli, accovacciati, ovunque, espirano un calore da immaginare, come imparato alle elementari. Laghetti di stagnola e piccole luci che si accendono e si spengono, zolle di muschio per nascondere la vecchia sedia, pezzi di cartone sotto bordure di angeli e porporina.
Forse è per tutto questo guardarmi in giro che Tria, Moavero Milanesi e Conte mi paiono tre re magi con il sorriso dipinto che offrono doni farlocchi

(Presepe vivente)

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