martedì 11 dicembre 2018

Pietre d'inciampo


Spalmatemi d'olio di sesamo
mettetemi al sole nuda
giratemi da una parte all'altra
con la delicatezza
di una madre amorosa
che cambia il figlio
dite piano che sono bella
che Dio c'è
e non avró pudore
di pregare
di nascondere
l'amore.
(Da "In difesa del padre" di Edith Bruk)



Sulle amate pietre d'inciampo, luoghi della memoria e del cuore da proteggere. A Roma alcune sono state divelte e sottratte, gesto fascista o inconsapevole, magari commesso da chi va in giro in cerca di rame, di metalli da rivendere. In questo tetro panorama comunque, qualsiasi sia stata la causa di questo affronto, queste righe.

Ho uno strano modo di pregare, è fatto di vari modi di pregare. Uno fra questi è leggere con attenzione i nomi incisi sull'ottone delle "pietre dell'inciampo" sul marciapiede (clicca QUI per la loro storia)Leggerli bene, quasi sillabandoli, quei cognomi, e le date e i luoghi di nascita e poi di morte. Giorni conclusi in luoghi sinistri, passati lontano da quel portone che ho qui davanti, a un passo da me, da oggi, e che sa ancora di casa, di calore e di affetti. Di abbracci.
E' una delle mie preghiere strane sostare davanti a queste brevi informazioni dorate. Ci spendo un momento anche se vado di fretta, dedico loro un'attenzione a parte, leggo quelle iscrizioni lucide scansando un mozzicone o una foglia, tento di ricordare almeno un cognome per ripetermelo tra me e me per qualche passo ancora. 
E mi "faccio inciampare" da quei sampietrini, da quelle icone sacre, ogni volta. 


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