lunedì 3 dicembre 2018

Antonia Pozzi


Gioia di cantare come te, torrente;
gioia di ridere
sentendo nella bocca i denti
bianchi come il tuo greto;
gioia d’essere nata
soltanto in un mattino di sole
tra le viole
di un pascolo;
d’aver scordato la notte
ed il morso dei ghiacci.
("Acqua alpina" di Antonia Pozzi)

La poetessa Antonia Pozzi, di cui oggi ricorre il giorno della morte, era una giovane donna di ottima famiglia, bella, ricca, colta che si tolse la vita a ventisei anni ingoiando barbiturici. Faceva foto e amava farsi fotografare; Antonia vicino a una colonna, Antonia nella neve, Antonia con il cane, Antonia a cavallo, Antonia giunta al rifugio che sorride. Adorava la montagna. Maria Corti, che la conobbe all'università, di lei scrisse "il suo spirito faceva pensare a quelle piante che possono espandersi solo ai margini dei crepacci, sull'orlo degli abissi". Forse non resse agli anni cupi del fascismo, le leggi razziali che si accanirono sull'amico Vittorio Sereni, è possibile.
Sono i versi della poetessa a custodire il segreto di una scelta definitiva, negli spazi bianchi, tra le pause e nell'uso di alcune parole su altre si intravede una trafittura, anche in quelli d'amore, come una lama di luce fredda che penetra l'ombra di un sottobosco. Nei denti bianchi che si sentono in bocca e nel morso dei ghiacci.

(Diario di poeta)

1 commento:

  1. Scambio
    Continueremo così:
    Io a darti la poesia e la prima margherita
    Da mettere davanti alla tua mamma;
    Tu ad arginarmi la vita
    Con certezze di fiamma.

    21 aprile 1929

    RispondiElimina